(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 06 DIC - Il gup Vincenzo Quaranta
ha ammesso il Comune di Reggio Calabria tra le parti civili del
processo sui presunti brogli alle elezioni per il rinnovo del
Consiglio comunale del settembre 2020. Nella prima udienza
preliminare, tenuta stamattina al Cedir, non è stata invece
ammessa tra le parti civili l'Unione consumatori.
Il processo è nato da un'inchiesta condotta della Digos da
cui è emerso che alle comunali del 2020 avrebbero votato un
centinaio di anziani che in realtà non si erano mai recati al
seggio. In alcuni casi si trattava di persone addirittura
decedute. Secondo la Procura, i brogli sarebbero stati messi in
atto grazie ai duplicati delle tessere elettorali ritirati negli
uffici comunali da Castorina e dal suo entourage. L'ex
capogruppo del Pd è accusato di essere stato "promotore,
organizzatore e capo indiscusso" di un'associazione per
delinquere finalizzata a "commettere più delitti in materia
elettorale" finalizzati ad ottenere l'elezione in consiglio
dello stesso Castorina. Quest'ultimo, stando all'accusa, avrebbe
mantenuto "i rapporti con gli altri accoliti", ai quali avrebbe
dato "personalmente direttive in ordine al modus operandi da
porre in essere per la materiale contraffazione dei registri e
delle schede elettorali". A Castorina vengono contestati vari
episodi di corruzione.
La Procura guidata da Giovanni Bombardieri, aveva chiuso
l'inchiesta lo scorso luglio quando ha notificato l'avviso agli
indagati per i quali adesso è stato chiesto il processo. Oltre a
vari presidenti di seggio, agli scrutatori e allo staff di
Castorina, tra gli imputati c'è pure l'ex presidente del
Consiglio comunale Demetrio Delfino, accusato, assieme al
segretario dell'ufficio elettorale Antonio Covani, di abuso
d'ufficio in relazione all'autonomina di Castorina a componente
della commissione elettorale. (ANSA).
Brogli comunali Reggio Calabria, Comune parte civile
Udienza preliminare per ex capogruppo del Pd Castorina