(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 16 GEN - Il boss di Cosa Nostra
Matteo Messina Denaro, arrestato stamattina a Palermo, è
indagato anche dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio
Calabria. Il suo nome compariva, assieme a quello di alti 16
indagati tra boss e affiliati a cosche mafiose siciliane e
calabresi, in un avviso di accertamenti tecnici non ripetibili
notificato nel 2019 dal procuratore Giovanni Bombardieri e
dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dal pm Stefano Musolino,
nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio del sostituto
procuratore generale della Corte di cassazione Antonino
Scopelliti, ucciso il 9 agosto del 1991 in località "Piale" di
Villa San Giovanni mentre faceva rientro a Campo Calabro.
In passato, su quel delitto c'era stato un processo che si
era concluso, nel 2000 in Corte d'Appello e nel 2004 in
Cassazione, con l'assoluzione di numerosi boss siciliani tra cui
Bernardo Provenzano, Nitto Santapaola, Giuseppe e Filippo
Graviano.
A distanza di anni, l'inchiesta sull'omicidio del giudice
Scopelliti è stata riaperta grazie alle dichiarazioni del
collaboratore di giustizia Maurizio Avola che ha fatto ritrovare
in provincia di Catania il fucile che, secondo la Dda, avrebbe
sparato al magistrato che, in Cassazione, avrebbe dovuto
rappresentare l'accusa al maxiprocesso a Cosa nostra. L'indagine
è ancora in corso e oltre a Matteo Messina Denaro, sono
coinvolti altri sei siciliani, i catanesi Marcello D'Agata, Aldo
Ercolano, Eugenio Galea, Vincenzo Salvatore Santapaola,
Francesco Romeo e Maurizio Avola. Sono 9, invece, i calabresi
indagati: Giuseppe Piromalli, Paquale Tegano, Antonino Pesce,
Giorgio De Stefano, Vincenzo Zito, Pasquale e Vincenzo Bertuca,
Santo Araniti e Gino Molinetti. Tra gli iscritti nel registro
degli indagati c'era anche il boss di Archi Giovanni Tegano che,
però, è deceduto l'anno scorso in carcere. (ANSA).
Mafia: Denaro indagato anche per omicidio Scopelliti
Nel 2019 avviso accertamenti tecnici da Dda Reggio Calabria