(ANSA) - COSENZA, 17 APR - "Invito gli insegnanti, i
dirigenti scolastici, a portare i ragazzi nelle comunità di
recupero e far sentire loro, dalla diretta voce dei
tossicodipendenti, se sono favorevoli o meno alla legalizzazione
delle droghe. Chi soffre vi dirà che la droga è una schiavitù,
il resto sono chiacchiere".
All'incontro ha partecipato anche il vicepresidente del
Senato Maurizio Gasparri che ha sostenuto di essere "felice di
essere qui perché parlare di droghe è indispensabile per dare
un'informazione corretta, perché oggi si minimizza".
"Sembra quasi - ha aggiunto - che le sostanze stupefacenti
non facciano danni, ma invece è esattamente il contrario e non è
vero che si combatte il crimine favorendone la circolazione,
perché il crimine userebbe altre sostanze stupefacenti
legalizzandone alcune. Poi c'è il mercato dei minorenni che
resterebbero in un mercato illegale. Quindi bisogna informare e
prevenire. Non si tratta di reprimere in maniera ottusa gli usi,
il narcotraffico sì. Gli usi vanno prevenuti e bisogna applicare
più largamente quelle norme che consentono ai detenuti
tossicodipendenti di scontare altrove, con pene accessorie, il
loro percorso nelle comunità che li può portare a un recupero.
Chi combatte le droghe vuole essere più comprensivo nei
confronti di chi soffre il problema, ma repressivo con chi
alimenta il traffico". (ANSA).
Droga: Gratteri, chi soffre dirà che è una schiavitù
Incontro a Cosenza. Gasparri, si minimizza problema ma fa danni