Avrebbe abusato sessualmente di numerosi pazienti oncologici. Con questa accusa, i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, a conclusione di un'inchiesta coordinata dalla Procura, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un infermiere del reparto di oncologia dell'ospedale "De Lellis".
Nel corso delle indagini svolte dalle Fiamme gialle sono state sentite diverse testimonianze che, secondo l'accusa, hanno confermato i comportamenti dell'indagato che avrebbe abusato delle condizioni fisiche e psichiche dei pazienti, costringendoli a subire abusi sessuali nello svolgimento del proprio servizio.
Numerosi sarebbero stati gli episodi che si sarebbero consumati nell'arco di circa un anno dentro le mura del presidio ospedaliero "De Lellis - Ciaccio", adesso Renato Dulbecco. Le indagini compiute dalla Guardia di finanza, infatti, avrebbero consentito di delineare un quadro composito contraddistinto da svariati episodi.
E' "agghiacciante" il quadro indiziario nei confronti di Domenico Sinopoli, di 44 anni, infermiere in servizio nell'unità operativa di Oncologia del presidio ospedaliero De Lellis (ora parte dell'Azienda ospedaliera universitaria Renato Dulbecco), arrestato stamani per violenza sessuale, concussione, violenza privata e peculato per aver abusato di due pazienti oncologici. Lo scrive il gip di Catanzaro Gilda Romano, nell'ordinanza di custodia cautelare, "nella considerazione non solo dei comportamenti ex se considerati ma ancora più alla luce delle posizioni di autore e persona offesa: infermiere e paziente sottoposto a cure oncologiche". L'accusa contesta all'infermiere di avere approfittato delle condizioni di "inferiorità (fisica e psicologica)" dei pazienti. All'uomo viene contestato anche il reato di concussione, poiché avrebbe costretto le due persone offese "a subire ripetutamente atti sessuali contro la loro volontà, alfine di procurarsi indebitamente una utilità consistente nella soddisfazione dei propri appetiti sessuali". Sinopoli avrebbe poi intimato ai due di non denunciare nulla riguardo a quanto accaduto "evocando conoscenze criminali di un certo calibro nell'ambiente lametino". L'infermiere, infine, avrebbe anche approfittato dell'errore di una persona che desiderava prenotarsi per una visita. Sinopoli avrebbe indebitamente ricevuto da questo 120 euro per "la prenotazione e successiva esecuzione di una visita ematologica, visita che non aveva mai luogo".
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