"E' la fine di un incubo che in questi anni mi ha abbattuto tanto, umiliato, offeso. E' la fine di incubo che per anni, ingiustamente, mi ha reso agli occhi delle gente come un delinquente.
Lucano oggi non era in aula ed ha atteso il verdetto della Corte d'appello nella sua Riace. "Essendo anche io un comune e mortale essere umano - ha aggiunto - è probabile che in questa vicenda abbia commesso degli errori
ma di un aspetto, in particolare, sono sicuro, molto sicuro e convinto: ho sempre agito con l'obiettivo e la volontà di aiutare i più deboli e di contribuire all'accoglienza e all'integrazione di bambini, donne e uomini che fuggivano dalla fame, dalla guerra, dalle torture".
"Un grande grazie, comunque - ha concluso Lucano - lo voglio rivolgere, in particolare, ai miei avvocati, al compianto Antonio Mazzone, a Pisapia e Daqua, non miei legali ma miei fratelli, uomini e professionisti che hanno capito sin da subito di avere di fronte un innocente".
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