(ANSA) - CATANZARO, 13 OTT - L'"operazione verità" annunciata
dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sui
Consorzi di bonifica della Calabria, che lo ha indotto di
recente a sciogliere gli 11 enti che governavano in precedenza
il settore, creandone uno soltanto, induce il Governatore a
consegnare i dati che ha raccolto sulla gestione degli stessi
Consorzi alle Procure della Repubblica per accertare le
legittimità dell'operato dei precedenti responsabili, riguardo,
in particolare, a retribuzioni dei dirigenti ed assunzioni.
In un video postato su Facebook, Occhiuto, dopo avere
ricordato che per riuscire ad istituire un unico Consorzio di
bonifica in Calabria ha dovuto minacciare le dimissioni, elenca
gli stipendi degli ormai ex presidenti degli enti disciolti. "Ho
voluto capire - afferma il governatore - che cosa succedeva nei
consorzi quando vedevo i dipendenti sui tetti che minacciavano
di buttarsi perché non percepivano i loro stipendi da mesi e che
cosa succedeva, invece, ad altri dipendenti, a cominciare dai
dirigenti. Ho appurato, così, che c'erano dirigenti che
arrivavano a percepire fino a 180 mila euro l'anno e che
venivano elargiti anche assegni 'ad personam'. Il costo dei
dirigenti e dei funzionari, in pratica, era molto più alto di
quello dei semplici dipendenti. Questo dimostra perché, spesso,
in Calabria la pubblica amministrazione è stata zavorrata a
causa di questi comportamenti. Ed ecco perché riformare la
pubblica amministrazione, gli enti, i consorzi, é cosi
difficile. Ci sono grumi di potere che a volte, in connessione
anche con settori della politica, impediscono che le riforme si
facciano. Io le riforme, invece, le faccio comunque. E siccome
questa 'operazione verità' sui consorzi è appena cominciata, io
questi dati li darò alle Procure della Repubblica perché
verifichino quanto che é stato fatto. Stiamo tirando fuori tutta
la polvere da sotto il tappeto. Vogliamo che si faccia chiarezza
su tante cose, i lodi arbitrali, per esempio, e le assunzioni,
per capire se sono state in qualche modo pilotate. I consorzi di
bonifica, come gli altri enti della Regione, devono servire a
dare servizi ai cittadini e non devono essere intesi da chi li
governa come mucche da mungere". (ANSA).
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