Calabria

Omaggio Cosenza a Gianni Di Marzio, Comune gli intitola Largo

Sindaco Caruso, 'ricordiamo un uomo che ha dato tanto a città'

Redazione Ansa

(ANSA) - COSENZA, 13 NOV - "E' un impegno che avevamo assunto la sera della presentazione della squadra di calcio per il campionato 2022/2023. In quella circostanza, interpretando i sentimenti di tutta la città, non solo della Cosenza sportiva, avevo fatto una promessa davanti a Gianluca Di Marzio. Quella di ricordare degnamente un uomo, il padre, Gianni Di Marzio, che per la città, prima ancora che per lo sport, ha dato tanto". Lo ha detto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, nel corso della cerimonia di scopertura di una targa nel Largo ubicato nell'antistadio del San Vito-Marulla che da oggi porta il nome dell'allenatore di origine napoletana.
    Di Marzio, scomparso nel gennaio del 2022, fu l'artefice della promozione del Cosenza in serie B nel campionato 1987-1988.
    "Non si possono dimenticare - ha aggiunto Caruso - le gesta di quella avventura calcistica che regalò, dopo 24 anni, la serie B al Cosenza. Un traguardo raggiunto non solo per le grandi capacità tecniche di Gianni Di Marzio, ma anche per il suo grande amore per la città. Perché Gianni era legatissimo a Cosenza. E alla nostra città sono rimasti legati anche la moglie e il figlio".
    A Gianni Di Marzio sarà intitolata, inoltre, un'ampia sezione del museo la cui realizzazione é stata annunciata dal presidente del Cosenza, Eugenio Guarascio. "Questa targa e questa intitolazione - ha detto Tucci Di Marzio, moglie dell'ex allenatore del Cosenza - rappresentano per me un grandissimo onore non soltanto perché siamo in una città che mio marito amava tantissimo, e noi con lui, non solo da un punto di vista sportivo ma anche perché sono orgogliosa che tutto questo sia avvenuto in una città che non ha solo una storia sportiva ma anche una storia, in generale, assolutamente gloriosa".
    "Mio padre, da questa targa - ha detto il figlio di Di Marzio, Gianluca, giornalista di Sky - continua a guardare lo stadio e Cosenza, a cui pensava anche quando era lontano. Non ha mai reciso, infatti, il cordone ombelicale che lo legava a questa città. Ed é bello che questa targa sia stata apposta qui perché lui era 'un allenatore della strada'. Il suo contatto con la gente e la città di Cosenza è stato costante". (ANSA).
   

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