Calabria

Occhiuto, 'felice che Corte conti rilevi anche tante luci'

'Sulla sanità fatto molto di più di 12 anni di commissariamento'

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANZARO, 14 NOV - "Il giorno della parifica non è mai il miglior giorno dell'anno per i presidenti di Regione. In ogni regione la Corte dei conti, giustamente, evidenzia le criticità che ci sono. Figurarsi in Calabria. Invece oggi sono felice perché rispetto all'anno scorso la Corte ha evidenziato le tante criticità ma ha detto anche che ci sono tante luci". Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto commentando il giudizio di parifica della Corte dei Conti con i giornalisti.
    "Questo - ha aggiunto - mi conforta nell'ordine del fatto che probabilmente l'azione amministrativa che stiamo ponendo in essere sta conducendo a restituire pian piano normalità all'amministrazione di una regione che ha tanti problemi incancreniti da tanti anni di malagestione".
    Occhiuto ha anche commentato le parti riguardanti la sanità della relazione del procuratore. "Quando mi sono insediato - ha detto - c'era una contabilità omerica, orale in alcune aziende sanitarie provinciali. Oggi abbiamo ricostruito la contabilità, abbiamo chiuso i bilanci, abbiamo accertato il debito: in due anni abbiamo fatto molto di più di quello che è stato fatto in 12 anni di commissariamento. Ora che si stanno mettendo in ordine i conti, bisogna intervenire sulla qualità delle prestazione dei livelli di assistenza. Se la sanità calabrese fosse un paziente dovremmo dire che è stato condotto in coma da 12 anni di commissariamento".
    Per ciò che concerne invece la spesa dei fondi europei Occhiuto ha detto che "sul ciclo di programmazione 2014-2020 sono molto ottimista. La Corte ha già evidenziato che c'è una progressione della spesa dei fondi europei. Io sto incontrando ogni 10 giorni tutti i Direttori generali che saranno valutati in ordine alla velocizzazione della spesa e confido nel fatto che a fine anno avremo speso tutto o quasi il miliardo di Por che ho trovato non speso quando mi sono insediato". (ANSA).
   

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