(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 17 NOV - La figlia di Maria
Chindamo, l'imprenditrice scomparsa il 6 maggio 2016 davanti la
sua tenuta agricola a Limbadi (Vibo Valentia), che secondo la
Dda di Catanzaro è stata uccisa ed il corpo dato in pasto ai
maiali, è intervenuta alla cerimonia di apertura dell'anno
accademico dell'università Mediterranea di Reggio Calabria con
una toccante testimonianza.
Federica Punturiero, ha ripercorso la vicenda della madre,
"vittima di 'ndrangheta - ha detto - di un fenomeno violento,
patriarcale, terroristico, alternativo allo Stato, che l'ha
accusata, processata e condannata a morte, eseguendo la pena in
pubblica piazza, attraverso un tribunale clandestino che l'ha
accusata di liberta".
"Da quel 6 maggio - ha detto Federica - la campagna di
Limbadi non è stata più il luogo del silenzio, ma uno spazio
della memoria, di appelli e denuncia, di coraggio e
condivisione, di responsabilità e impegno contro le violenze.
Per ribadire che la 'ndrangheta e la sua sottocultura non ce la
faranno a soffocare e sottomettere le donne, a violare la
dignità degli uomini, a stravolgere l'innocenza dei bambini, ad
occupare le terre libere. Mi sono nutrita di ogni parola e dei
pensieri che si sono intrecciati davanti a quel cancello. Tutta
la comunità unita nelle sue declinazioni più importanti si
ritrova ogni 6 maggio a Limbadi. Parole, lacrime, pensieri,
ricordi, promesse, speranze, per comporre il tessuto invincibile
di una vera società. Per chiedere quella verità e quella
giustizia giusta per mia madre. Sono qui nella stessa Università
frequentata da mia madre. Vi parlo perché voglio completare le
parole di mia madre, dilatarle in questo spazio educativo,
creativo e formativo, per dirvi che la 'ndrangheta teme di più
la cultura che la giustizia".
Il ministro alla Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha
ringraziato la ragazza per il coraggio. "Una esperienza - ha
detto - che deve far capire a tutti che non dobbiamo arretrare
mai di un millimetro nella lotta contro quelle sacche di
illegalità che in alcuni casi rischiano di infettare le numerose
realtà virtuose del Paese, e che, a volte, pregiudicano la vita
di tante persone oneste. Il merito significa valorizzare le
persone che vogliono crescere". (ANSA).
Figlia imprenditrice scomparsa, 'ndrangheta teme la cultura
Intervento ragazza ad anno accademico ateneo Reggio Calabria