(ANSA) - SANT'ONOFRIO, 05 GEN - Si torna a parlare del caso
dello striscione contro la violenza sulle donne rimosso per
ordine del sindaco di Sant'Onofrio, nel Vibonese, episodio che
suscitò un certo clamore soprattutto perché si verificò nel
periodo dell'omicidio di Giulia Cecchettin. Adesso, per i
componenti dell'associazione Bubini Aps che lo aveva prodotto ed
esposto, infatti, è arrivata una sanzione comunale di oltre 300
euro per violazione del codice della strada.
Il fatto avvenne lo scorso 25 novembre in occasione della
giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quando
un gruppo di persone, appartenenti all'associazione che ha sede
nella cittadina calabrese espose lo striscione con la scritta
"Proteggi tua figlia, educa tuo figlio". In poco tempo, però, il
manifesto venne rimosso dall'amministrazione comunale di
Sant'Onofrio a causa, scrisse l'associazione, di motivazioni
"storiche ed estetiche".
"Siamo fuorilegge - fa sapere l'associazione Bubini Aps sui
social - per aver sostenuto una causa importantissima come
quella contro la violenza di genere. Lo siamo anche per aver
seguito alla lettera le indicazioni dateci da un importante
componente della nostra amministrazione. E come si sa, i
fuorilegge vanno puniti. Siamo stati anche definiti ignoranti,
perché la legge, giustamente, non ammette ignoranza. Quindi, in
sintesi, siamo fuorilegge e ignoranti per aver seguito
indicazioni da chi ci accusa di esserlo. Qualcosa non torna".
"Né una multa, né il capriccio di qualcuno - fanno sapere
dall'associazione Bubini Aps - ci fermeranno. Noi agiremo sempre
in buona fede e per il bene del nostro paese, continuando ad
organizzare tutto ciò che le nostre possibilità ci permettono di
fare". (ANSA).
Espose striscione contro violenza a donne, multata associazione
Comune Calabria lo rimosse e adesso irroga sanzione di 300 euro