(v. "Truffa e assenteismo, sequestrati beni.
Insieme a Bruzzaniti sono indagati tre suoi superiori,
Giuseppe Ciriaco, di 68 anni, capo squadra di Calabria Verde, ed
i capi operai Pasquale Romeo, di 69 anni, e Antonio Romeo, di
54.
Da gennaio 2017 a maggio 2022 i superiori di Bruzzaniti
avrebbe attestato falsamente la sua presenza in servizio nei
periodi in cui in realtà l'operaio era assente.
Dagli accertamenti effettuati dalla Questura di Roma è emerso
che Bruzzaniti, pur risultando dipendente di Calabria Verde,
dimorava stabilmente nella capitale e si recava in Calabria solo
per brevi periodi, per lo più in occasione delle festività.
E anche quando si trovava in Calabria "non si recava mai al
lavoro", scrive il gip Chiara Esposito nel decreto di sequestro
preventivo. "Tali condotte - afferma ancora il giudice -
venivano perpetrate con la complicità degli altri indagati. In
particolare, Giuseppe Criaco, responsabile diretto di
Bruzzaniti, compilava e sottoscriveva i rapporti giornalieri di
cantiere, mentre Pasquale Romeo, capo operaio, compilava e
sottoscriveva il listino paga mensile e controfirmava il
rapporto giornaliero di cantiere".
Analogo comportamento in favore di Bruzzaniti sarebbe stato
adottato dall'altro capo operaio, Antonio Romeo.
Tale condotta, da parte degli indagati, avrebbe procurato un
ingiusto profitto a Natale Bruzzaniti, "frutto - scrive il gip -
del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato". (ANSA).
Sequestro beni a operaio Calabria Verde, non ha mai lavorato
Suoi superiori ne attestavano falsamente la presenza in servizio