Calabria

'Liberi di dire no', protagonisti speciali sul palcoscenico

In scena donne e uomini in cura ai servizi di salute mentale

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANZARO, 10 MAR - Una rappresentazione di recitazione, canto e musica a cura di protagonisti speciali, donne e uomini in cura ai servizi di salute mentale di Catanzaro che hanno ricoperto il ruolo di primi attori nello spettacolo teatrale 'Liberi di dire no (decisi a vivere)', è andata in scena ieri al Teatro Comunale di Catanzaro, quarta edizione di "Fiori Del Deserto", quest'anno dedicata in modo ironico e divertente al tema delle dipendenze.
    Le iniziative "Fiori del Deserto", promosse dall'associazione di volontariato Ave-Ama, prendono corpo nel 2016 per ribadire in forma nuova e autentica l'importanza della salute mentale e dare voce in modo originale e forte al variegato mondo degli invisibili. Durante la serata si sono alternate le performance artistiche con interventi di associazioni e rappresentanti delle istituzioni ed è anche stata l'occasione per ricordare il centenario dalla nascita di Franco Basaglia, psichiatra ispiratore della legge 180 e fautore della prima importante riforma psichiatrica in Italia.
    Una serata che conclude due iniziative avviate nel 2023. Una è il progetto Occupability promosso dall'Autorità agenda urbana di Catanzaro con interventi di politica attiva e presa in carico multiprofessionale, finalizzati all'inclusione lavorativa di soggetti fragili attraverso la definizione di progetti personalizzati su modello Icf. Capofila è stata l'associazione Anmil in collaborazione con la Lega Fibrosi Cistica, l'Ente nazionale sordi, l'associazione Andel e la Odv Ave Ama, coinvolgendo una pluralità di portatori d'interessi. L'altra è Le Giornate per la salute mentale organizzate dal dipartimento Salute mentale e dipendenze dell'Asp di Catanzaro in collaborazione con la Consulta dipartimentale in occasione della World Mental Health Day, 2023. L'iniziativa ha dato vita a eventi su tutto il territorio, per informare e sensibilizzare la popolazione sul tema del disagio psichico e per far conoscere la cultura dell'integrazione socio sanitaria e i modi e i luoghi della vera cura, attraverso il coinvolgimento della comunità a contrasto della discriminazione e dello stigma sociale che rappresentano ancora oggi un ostacolo all'inclusione e al pieno riconoscimento dei diritti delle persone.
   Lo spettacolo ha raggiunto subito il sold out ed è stato, spiegano gli organizzatori, un vero successo. La parola è tornata ai protagonisti della scena, donne e uomini che grazie all'impegno dell'associazione e di quanti hanno creduto in loro, hanno imparato ad avere fiducia in se stessi vincendo ansie e paure.
   Gli attori, sotto la direzione dell'attrice e a breve psichiatra Emanuela Calabretta, e del regista Egidio Gemelli, non hanno fatto mistero delle proprie fragilità; bravissimi nelle varie esibizioni, durante il percorso formativo, con il supporto dei volontari, hanno potuto sperimentare importanti valori come l'appartenenza a un gruppo, la coesione, la tolleranza e il rispetto reciproco valori che hanno rafforzato la propria autostima e con essa la capacità di affrontare più facilmente, attraverso l'invenzione di un personaggio che parlasse per loro, argomenti difficili da affrontare a viso aperto.

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