(ANSA) - LAMEZIA TERME, 09 MAG - "Dobbiamo sfatare un mito:
l'impresa balneare paga un canone che gli viene richiesto dallo
Stato. L'Iva, poi, è al 22% e questo nessuno lo dice.
Per il presidente di Assobalneari "il governo Meloni e
tutte le forze politiche di questo governo hanno contribuito in
modo importante a fare per la prima volta la ricognizione dei
litorali italiani, perché la normativa europea dice proprio
questo. L'articolo 12 della direttiva che tutti invocano, questa
famosa direttiva Bolkestein, dice che le gare si fanno solo se
la risorsa è scarsa, intendendo per risorsa, in questo caso,
porzioni di litorale. È stato istituito per legge dalla
Presidenza del Consiglio dei ministri questo tavolo tecnico e il
risultato è stato che il 67%, quasi il 70%, delle coste è ancora
fruibile. L'appello che facciamo è all'Europa, è lì che si deve
intervenire".
"In Calabria - ha detto ancora Licordari - le concessioni
sono circa 1190. Un patrimonio importantissimo. Con
scommettitori al buio, questi concessionari balneari calabresi
che sono stati dei giocatori d'azzardo, perché hanno investito,
hanno fatto e oggi si ritrovano senza delle certezze. Questo lo
trovo iniquo". "Chi ha fatto questa scommessa nell'arco del
tempo - ha detto ancora il presidente di Assobalneari -
investendo, creando delle aziende, dando occupazione, creando
economia sul territorio va aiutato e non demonizzato come
avviene su gran parte dei media che li classifica praticamente
come usurpatori, gente che paga poco e guadagna tanto". (ANSA).
Licordari (Assobalneari), senza concessioni più disoccupazione
In Calabria assemblea protesta contro sentenza Consiglio Stato