(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 11 MAG - "Dentro non sono mai
stato un vincente. Non avevo e non ho mai avuto il cinismo del
vincente mi piaceva solo far divertire la gente, stupirla con
delle parate sensazionali.
Alla premiazione, svoltasi ad Altafiumara, assieme al patron
del Premio, il giornalista Maurizio Insardà affiancato da Italo
Cucci, direttore editoriale di Italpress, molti esponenti del
mondo sportivo calabrese. Gli altri riconoscimenti sono andati,
a Saverio Mirarchi, presidente regionale della Lega Nazionale
Dilettanti che è anche vice presidente per l'Area Sud; all'ex
direttore sportivo Beppe Ursino, per 27 anni alla direzione
sportiva del Crotone, ed a due medici, Pasquale Favasuli, per 30
anni medico della Reggina, ed ex calciatore della stessa
squadra, durante la presidenza, proprio di Oreste Granillo, e
Pino Capua, presidente della Commissione Federale Antidoping
della Figc.
Alla domanda su come sta vivendo l'attuale esperienza con la
Nazionale, Buffon l'ha definita una grandissima opportunità,
"che ho deciso di vivere - ha aggiunto - con grande entusiasmo.
Non fosse altro per il tipo di ruolo che è stato ricoperto da
gente come Gianluca Vialli e Gigi Riva che sono due inarrivabili
della storia azzurra. Sto cercando - ha detto ancora - di
prendere il loro testimone e provare a farli rimpiangere il meno
possibile, mettere dentro a questa avventura l'entusiasmo che ho
sempre avuto per il mondo del calcio ed anche l'esperienza che
ho maturato in 29 anni a determinati livelli". A chi dire
grazie? gli è stato chiesto. "A tante persone, certo, ma
soprattutto ai miei genitori, alla mia famiglia, che definisco
'polisportiva' perché erano tutti impegnati in vari sport, che
hanno impresso nel mio Dna la matrice sportiva". (ANSA).
Buffon, "mai avuto il cinismo del vincente, mi piaceva stupire"
Capo delegazione Nazionale calcio ha ricevuto il Premio Granillo