(di Lucio Musolino)
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 28 MAG - Ci sono alcuni indagati nell'inchiesta avviata sul ritrovamento domenica scorsa del corpo senza vita di un neonato, con il cordone ombelicale ancora attaccato, all'interno di uno zaino abbandonato tra gli scogli a Villa San Giovanni, nelle vicinanze degli imbarcaderi per la Sicilia.
Nella giornata di ieri carabinieri e squadra mobile, che stanno svolgendo congiuntamente le indagini, avevano rintracciato la persona che nello scorso fine settimana aveva dato alla luce il neonato.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e dalla Procura per i minorenni di Reggio Calabria, guidate, rispettivamente, da Giovanni Bombardieri e Roberto Di Palma, stanno proseguendo celermente nel massimo riserbo, considerata la delicatezza della vicenda. L'attività investigativa punta a fare luce, in particolare, sul contesto familiare particolarmente degradato cui appartiene la tredicenne. Su delega del procuratore aggiunto Walter Ignazitto e del sostituto Tommaso Pozzati, della Procura ordinaria, e del sostituto della Procura dei minorenni Giuseppe Creazzo, sono state sentite in Questura alcune persone informate dei fatti. Si tratta di familiari della giovane che sarebbero state a conoscenza della gravidanza della minorenne e le cui dichiarazioni potrebbero rivelarsi utili per appurare le modalità della morte del neonato e del suo abbandono tra gli scogli.
Tra le persone sentite a lungo dagli investigatori c'è stata la madre della tredicenne. Lo scopo degli investigatori è, in primo luogo, di accertare se e da chi la ragazza è stata aiutata a partorire. Difficile, infatti, pensare che la giovane abbia potuto fare tutto da sola.
Va accertato, inoltre, se il neonato fosse già morto quando è stato dato alla luce o se il decesso sia sopraggiunto successivamente. In questo senso le risposte dovrebbero venire dall'autopsia disposta dall'autorità giudiziaria e che è stata eseguita nelle scorse ore. Sul corpo del neonato è stato disposto anche l'esame del Dna per chiarire chi è il padre del neonato, se si tratta di un giovane o di una persona più grande e se fosse a conoscenza della gravidanza della tredicenne. Non si esclude, tra l'altro, un'altra ipotesi inquietante. E cioè che la ragazza possa essere stata coinvolta in un giro di prostituzione minorile. Ipotesi che trova fondamento nel degrado sociale in cui ha vissuto fino ad oggi e dal quale, si spera, possa adesso uscire definitivamente per andare incontro ad un futuro più dignitoso. (ANSA).