(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 29 MAG - "Quando sono rientrato a
casa ho visto passare una persona, mi sono preso di panico. Ho
avuto paura e ho afferrato un coltello.
L'uomo deceduto e il ferito, anche lui di Catania, assieme a
una terza persona avrebbero tentato un furto in un'abitazione
privata a Rosario Valanidi, nella periferia sud di Reggio
Calabria. I due, però, sono stati sorpresi dal proprietario,
Francesco Putortì appunto, che ha reagito accoltellandoli e ha
poi chiamato i carabinieri per denunciare l'intrusione e il
furto di circa 1500 euro. Agli investigatori, in un primo
momento Putortì ha omesso di raccontare della colluttazione
avuta con i due ladri per poi confessarla quando, dopo un'ora e
mezza dai fatti, Alfio Stancampiano, è stato trovato quasi
esanime davanti all'ospedale.
Entro stasera, il giudice per le indagini preliminari deve
decidere se convalidare il fermo disposto dal procuratore
Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dal pm
Nunzio De Salvo nei confronti di Putortì che è incensurato che
adesso si trova rinchiuso nel carcere di Arghillà.
"Ci sembra eccessiva e assurda l'accusa di omicidio
volontario contestata dalla Procura" ha sostenuto l'avvocato
Maurizio Condipodero, difensore di Putortì, secondo cui "tutto
al più potrebbe essere un eccesso colposo di legittima difesa se
dimostrato che le ferite derivano dalla colluttazione e non da
altro. Attendiamo con fiducia la decisione la decisione del
gip". (ANSA).
Fermato per omicidio ladro, 'mi hanno aggredito,mi sono difeso'
Reggio Calabria. Legale, 'assurda accusa di omicidio volontario'