(ANSA) - GIZZERIA, 12 GIU - "Noi abbiamo voluto con questa
occasione ricordare che c'è un tema che riguarda questo Paese,
che riguarda la legalità. La legalità è parlare di mafia, è
parlare di chi viola i contratti sul lavoro, di chi non applica
le norme sulla sicurezza.
Quindi c'è un problema complessivo di infiltrazioni mafiose, c'è
un problema di come le mafie si organizzano per gestire spesso
fenomeni anche lavorativi e noi come sindacato abbiamo sentito
la necessità di formare e informare i nostri dirigenti e di
essere pronti e attrezzati per rispondere di conseguenza".
Lo ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della
Uil, parlando con i giornalisti a margine dell'inaugurazione a
Gizzeria, in Calabria, del primo corso della Scuola di Alta
formazione antimafia, un progetto promosso dalla Uil nazionale
che ha affidato la formazione dei propri quadri e delegati, su
queste tematiche, all'Associazione antimafia Noi, presieduta da
Massimo Coluzzi e Federica Angeli, presidente onorario e
giornalista di Repubblica che vive da anni sotto scorta,
minacciata dalla mafia romana. All'iniziativa è presente la
segretaria generale dell'Uil calabrese Maria Elena Senese.
"L'abbiamo fatto con Federica Angeli - ha aggiunto - con lei
abbiamo creato questa prima scuola di alta formazione sulla
mafia intanto per conoscere perché la conoscenza è l'elemento
principale sul quale costruire poi le azioni. E poi per capire
come muoversi in una mafia che si è trasformata, che oggi
gestisce magari grandi aziende o gestisce grandi situazioni, e
ovviamente mette in atto comportamento che per noi non sono
accettabili. Far lavorare i lavoratori in nero, non applicare le
norme sulla sicurezza, tenere comportamenti intimidatori per noi
non è accettabile, quindi la necessità di partire dalla Calabria
per dare questo segnale". (ANSA).
Bombardieri (Uil), impegnati nel contrasto a mafie e illegalità
Inaugurato in Calabria corso Alta Formazione quadri e dirigenti