(ANSA) - ROCCELLA JONICA, 20 GIU - La piccola Nalina, la
bambina di 10 anni sopravvissuta al naufragio della barca a vela
sulla quale si trovava insieme ad un'altra settantina di
migranti naufragata al largo delle coste calabresi, ha potuto
riabbracciare oggi una persona conosciuta. A Roccella Ionica,
infatti, è arrivata la zia materna della piccola, proveniente
dalla Svezia insieme al marito.
Lei ed il marito Dama hanno viaggiato in auto dalla Svezia e
fanno parte del primo gruppo di familiari delle vittime giunti a
Roccella, una decina al momento. I due sono ospitati nei locali
dell'oratorio parrocchiale messo a disposizione dal vescovo di
Locri mons. Francesco Oliva. A loro i mediatori culturali ed i
volontari della Croce rossa, della Protezione civile e di Medici
senza frontiere hanno già riferito che tutti i familiari della
bambina sono inseriti nell'elenco delle persone disperse in
mare. Si tratta di padre, madre e due fratelli più piccoli di
Nalina, il cui nome in lingua irachena è Laryn. Dal
riconoscimento dei cadaveri già recuperati e trasferiti
nell'obitorio dell'ospedale di Locri, nessuno appartiene ai
componenti della famiglia irachena, come confermato dagli zii di
Nalina.
Le condizioni della bambina sono in via di miglioramento,
come confermato dal primario del reparto di Pediatria Antonio
Musolino e una volta dimessa e compiute le procedure
burocratiche - nella Locride è arrivato anche l'ambasciatore
iracheno in Italia - la bambina, con molta probabilità, sarà
affidata proprio ai suoi giovani zii.
"Erano felicissimi - ha raccontato in lacrime Dama - pur se
consapevoli dei rischi da correre durante il viaggio in mare, di
aver trovato posto sull'imbarcazione e poter così giungere in
Italia tutti insieme, iniziando così in Europa una nuova e
migliore vita. Sono distrutto, non pensavo mai e poi mai che una
tragedia simile potesse accadere. In questi momenti mi sembra di
essere al centro dell'inferno!". (ANSA).
In Calabria la zia della bimba scampata al naufragio nello Jonio
Un lungo abbraccio durante l'incontro. Zio 'sono distrutto'