(ANSA) - LOCRI, 16 SET - Beni o altre utilità nella
disponibilità di due ditte individuali operanti nella provincia
di Reggio Calabria sono stati sequestrati da personale del
Reparto carabinieri tutela agroalimentare di Messina e del
Nucleo carabinieri tutela agroalimentare di Reggio Calabria. Il
provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca
diretta della somma di 169.
L'iniziativa è scaturita a seguito di un'attività
d'indagine, svolta d'iniziativa dai carabinieri del reparto
tutela agroalimentare di Messina, sul conto di soggetti
intestatari di fascicoli aziendali informatizzati, operanti nel
versante ionico della Calabria, ed in particolare su azioni
avviate da parte di soggetti interessati da interdittiva
antimafia. L'indagine ha permesso di individuare la presunta
truffa aggravata finalizzata al conseguimento illecito di
rilevanti contributi pubblici destinati al comparto agricolo ed
erogati dall'Arcea (Agenzia della Regione Calabria per le
Erogazioni in Agricoltura), perpetrata da due soggetti. I due,
rispettivamente madre e figlio, nonostante un provvedimento di
interdittiva antimafia a carico della donna, avrebbero posto in
essere condotte intese a riorganizzare le intestazioni aziendali
e dei terreni al fine di continuare a percepire illecitamente
contributi comunitari.
L'operazione è stata condotta dai Carabinieri per la Tutela
Agroalimentare, impegnati nella lotta alle frodi in danno ai
bilanci dello Stato e dell'Unione Europea, attraverso un'azione
di contrasto posta in essere dalla Procura di Locri che ha
portato all'adozione di un provvedimento volto sia ad impedire
la prosecuzione dell'attività che a consentire il recupero delle
somme indebitamente percepite dagli indagati. (ANSA).
Truffe all'Ue,sequestrati beni a 2 ditte individuali nel reggino
Madre e figlio percepivano contributi malgrado interdittiva