(ANSA) - CATANZARO, 24 SET - Sono stati tutti assolti, perché
"il fatto non sussiste", i sette imputati coinvolti
nell'inchiesta denominata "Erebo Lacinio", condotta dalla
Procura della Repubblica di Catanzaro, su una presunta
associazione per delinquere accusata di avere gestito un
traffico illecito di rifiuti. Agli imputati venivano contestati
anche il reato di truffa aggravata ed una serie di illeciti
amministrativi.
Tra gli imputati figurava, nella qualità di amministratore
dell'azienda "Le verdi praterie", l'ex vicepresidente della
Regione, Antonella Stasi; il fratello di quest'ultima, Roberto
(52), nella qualità di consulente; Massimo Francesco Carvelli,
di 60 anni, dipendente amministrativo; Anna Crugliano (50),
rappresentante legale, ed i dipendenti Salvatore Esposito (54),
Antonio Muto (61), Raffaele Rizzo (53) e Salvatore Succurro
(45).
Il coinvolgimento nell'inchiesta della "Le verdi praterie"
scaturiva dal fatto che la società, specializzata nella
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha gestito
un impianto alimentato con biomasse di origine vegetale e
animale "in modo non conforme - secondo l'accusa - alla
normativa", provocando anche sversamenti illeciti.
"Sono state necessarie - ha commentato l'avvocato Francesco
Verri, difensore di Antonella Stasi - quattro consulenze
risultate decisive e due giudizi cautelari favorevoli, davanti
al Tribunale della libertà e in Cassazione".
Il gup ha anche disposto la revoca del sequestro dei beni
mobili e immobili che era stato deciso a suo tempo a carico
della società "Le verdi praterie". (ANSA).
Traffico illecito rifiuti in Calabria, assolti tutti imputati
Coinvolta anche ex vicepresidente della Regione, Antonella Stasi