(ANSA) - CATANZARO, 14 NOV - La Corte di Appello di Catanzaro
ha confermato la sentenza assolutoria di primo grado per Achille
Tagliatela, Fabio Iaccino e Gianpiero Poltero, accusati di
omicidio colposo a seguito del decesso di Antonio Bufanio,
operaio 40enne, morto nel 2013 folgorato mentre lavorava nella
cabina elettrica del depuratore comunale di Fiumefreddo Bruzio.
La Corte si è riservata il deposito delle motivazioni.
Taglialatela, amministratore della Impetec Costruzioni Spa,
difeso dall'avvocato Coppola, Poltero, legale rappresentante
della ditta Tecnologia e Sicurezza, operante su richiesta della
Impetec, difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Claudio
Cavaliere, e Iaccino, all'epoca dei fatti responsabile
dell'ufficio Tecnico comunale di Fiumefreddo Bruzio, difeso
dall'avvocato Massimo Zicarelli, erano accusati di aver
provocato la morte dell'elettricista per imperizia e negligenza.
Bufanio era stato colpito da una scarica elettrica mentre era
intento a sostituire un fusibile bruciato nella cabina di
trasformazione del depuratore. L'uomo è poi spirato all'ospedale
di Napoli. Gli indagati erano stati rinviati a giudizio nel 2017
e, nel 2021, erano stati assolti dal tribunale di Paola. I
familiari, costituitisi parte offesa nel procedimento, sono
stati risarciti civilmente in separata sede. (ANSA).
Operaio morto folgorato, tre assoluzioni in appello
Confermata la sentenza di primo grado, l'incidente nel 2013