(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 25 NOV - "Sia nel Paese che in
Calabria i numeri della violenza sulle donne sono allarmanti e
non più tollerabili. Contro questo fenomeno c'è molto da fare.
Nel mondo circa il 35% delle donne ha subito violenza sessuale
almeno una volta nella vita. Dati e 'numeri della vergogna' che
vedono anche la Calabria contare le sue vittime. Senza tenere
conto di quel cosiddetto 'numero oscuro' rappresentato dalla
miriade di episodi di soprusi e violenze che non vengono
denunciati dalle vittime". Lo afferma, in una dichiarazione, il
presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.
"Nel ribadire la disponibilità del Consiglio regionale della
Calabria a mettere a disposizione, in questa battaglia di
civiltà, le proprie prerogative legislative - aggiunge Mancuso -
auspico che ogni impegno su questo fronte possa trasformarsi in
azioni tangibili. Le celebrazioni e la solidarietà sono
importanti, ma, specie su questo fenomeno, occorrono reazioni
efficaci. La Calabria è determinata a fare la sua parte fino in
fondo, ma dobbiamo esigere un impegno deciso da parte di chi ha
il potere di fare cambiamenti significativi. Dalle scuole alle
istituzioni e alle autorità preposte a occuparsi delle violenze
alle donne, ci si aspetta un impegno straordinario sul piano
della prevenzione. Occorre senz'altro individuare i responsabili
dei reati e assicurarli alla giustizia, ma bisogna intervenire
prima che le violenze si verifichino e, soprattutto,
intervenire, specie quando le donne denunciano, prima che le
tragedie si consumino".
"Il Consiglio regionale, che mi pregio di rappresentare - dice
ancora il presidente Mancuso - sta facendo la propria parte. Sul
piano della conoscenza e della sensibilizzazione, attraverso gli
Stati generali sulla violenza di genere organizzati dal
Consiglio di concerto con l'Osservatorio regionale diretto
dall'avvocato Giuseppina Pino, la cui seconda edizione si è
svolta il 21 novembre e si è chiusa con l'approvazione di due
protocolli d'intesa siglati da tutte le autorità interessate dal
fenomeno. Due protocolli di intesa interistituzionali: uno per
il coordinamento delle azioni a contrasto della violenza
domestica e l'altro per l'acquisizione di una vera raccolta dei
dati sulla violenza alle donne, che può avvenire solo con un
lavoro sinergico di tutti i soggetti coinvolti. Per mettere in
moto interventi concreti c'é bisogno di una mappatura certa e
completa dei dati. L'approccio da noi scelto è quello della
concretezza operativa e propositiva. In tal senso, abbiamo già
attivato la Cabina di regia prevista dal Protocollo d'intesa per
la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere siglato
l'8 marzo scorso tra la Presidenza del Consiglio regionale,
l'Osservatorio e l'Aterp. Protocollo grazie al quale è stata
pianificata l'assegnazione di 15 alloggi, tre per ogni
provincia, di edilizia pubblica destinati a donne vittime di
violenza e ai loro figli, prevedendo la loro collocazione e il
recupero di una quotidianità lontana dagli abusi. Il protocollo
é unico nel suo genere in Italia, tanto da essere oggetto di
attenzione anche da parte del Senato della Repubblica.
L'obiettivo è quello di mettere a sistema un percorso virtuoso,
per scongiurare tragedie familiari e dare continuità all'azione
a tutela delle donne. C'è bisogno che le Istituzioni valutino
costantemente l'efficacia delle politiche e dei servizi messi in
atto. Perché solo attraverso una valutazione continua possiamo
migliorare le nostre risposte". (ANSA).
Violenza donne: Mancuso, c'é bisogno di azioni tangibili
Presidente del Consiglio regionale, 'i numeri sono allarmanti'