(ANSA) - VIBO VALENTIA, 10 GEN - "Il Tar Calabria di
Catanzaro - Sezione seconda ha definitivamente rigettato il
ricorso presentato da un'associazione di diportisti di Vibo
Valentia Marina, che aveva impugnato il decreto del 2023 con il
quale l'Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno
meridionale e Ionio aveva revocato la concessione demaniale
marittima n. 8/2020 intestata alla stessa associazione".
"Le ragioni della declaratoria di revoca - è scritto in una
nota - vanno ricercate nella evidente 'vicinanza' (anche
familiare) con la criminalità organizzata di vari componenti
dell'organo direttivo dell'associazione (presidente,
vicepresidente e segretario del Cda) e di numerosi associati,
alcuni dei quali pure con precedenti penali. Sulla base di tali
circostanze, comunicate all'Autorità di Sistema portuale dei
mari Tirreno meridionale e Ionio, la Questura di Vibo Valentia
aveva sottolineato 'l'indubbia esigenza di elevare il livello
del controllo preventivo, ritenendo altamente sussistente il
rischio di asservimento dell'associazione in esame al contagio
malavitoso, in una ottica di ragionevole anticipazione della
soglia di tutela preventiva e della sua anticipazione anche
nell'ambito privato'. Tali circostanze riportate sono state
considerate decisive per far ritenere venuto meno il rapporto
fiduciario tra l'Autorità di Sistema con l'Associazione
concessionaria e per escludere, dunque, che essa potesse
proseguire l'esercizio di qualsiasi sua attività all'interno
dell'area portuale; tale valutazione ha portato all'adozione del
Decreto n. 41/2023, la cui efficacia è stata confermata dal Tar
Calabria di Catanzaro".
"Con sufficiente ambito motivazionale, quindi - prosegue la
nota - l'Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno
meridionale e Ionio ha chiarito di intervenire perché '…
l'attività da esercitarsi da parte dell'Associazione
concessionaria appare rientrare nel novero delle attività
inquinate da infiltrazioni mafiose, ritenendosi pertanto
altamente sussistente il rischio di asservimento
dell'Associazione predetta alle logiche malavitose;[…] la
valutazione prognostica sfavorevole in ordine all'idoneità
soggettiva dell'Associazione a rivestire lo status di
concessionaria di beni del demanio marittimo prescinde da
qualsiasi logica penalistica di certezza probatoria raggiunta al
di là del ragionevole dubbio (né- tanto meno- occorre
l'accertamento di responsabilità penali, quali il concorso
esterno o la commissione di reati aggravati ai sensi dell'art. 7
della legge n. 203 del 1991), poiché simile logica
vanificherebbe la finalità anticipatoria del contrasto in via
amministrativa, che è quella di prevenire un grave pericolo e
non già quella di punire, nemmeno in modo indiretto, una
condotta penalmente rilevante;… doveroso, nonché rispondente ai
criteri di ragionevolezza e non contraddittorietà, in sede di
riedizione del potere amministrativo, esercitare la
discrezionalità di cui all'art. 42, comma primo, del codice
della navigazione, adottando un provvedimento che incida in
senso restrittivo nel rapporto concessorio intercorrente tra
questo Ente e l'Associazione al precipuo fine di tutelare il
prevalente interesse pubblico al contrasto preventivo, in via
amministrativa, ai tentivi di infiltrazione mafiosa nelle
attività economiche marittime e portuali'".
"Continua quindi - conclude la nota - l'azione di contrasto
dell'Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e
Ionio, in via preventiva ed amministrativa, ai tentativi di
infiltrazione mafiosa nelle attività economiche portuali di Vibo
Valentia Marina, grazie al contributo fondamentale delle
Autorità Statali e di pubblica sicurezza, intesa al rigoroso
rispetto del principio di legalità". (ANSA).
Tar conferma esclusione associazione diportisti da scalo Vibo
'Le ragioni vanno ricercate nella vicinanza con le cosche'