(ANSA) - ROMA, 16 GEN - Lux Santa è un documentario puro,
senza compromessi, perché non c'è alcun intervento del regista
che si limita solo a raccontare una tradizione antica, ovvero i
fuochi di Santa Lucia che ogni anno il 13 dicembre vengono
allestiti a Crotone, cittadina calabrese di settantamila
abitanti da un gruppo di ragazzi del Fondo Gesù, uno dei
quartieri più difficili del sud d'Italia. Ragazzi che all'età di
quindici anni si ritrovano alle prese con la ricerca della legna
per fare i fuochi e con i loro problemi personali.
Firmato da Matteo Russo e prodotto da Naffintusi in
collaborazione con Rai Cinema, il docu - che sarà distribuito da
Cattive Produzioni dal 22 gennaio - racconta il rito dei Fuochi
di Santa Lucia, che unisce questi ragazzi, al di là dei loro
problemi, per un unico obiettivo: realizzare la struttura più
alta e imponente della città, una maestosa piramide di legno da
bruciare.
La leggenda racconta come Santa Lucia, martire cristiana,
fosse cieca - come è appunto rappresentata nei quadri che la
ritraggono, sguardo perso nel vuoto, e con in mano un piatto
d'argento con sopra i suoi occhi - e così oggi è venerata come
la protettrice della vista anche per l'assonanza tra il suo nome
e la luce. La leggenda narra anche che, dopo la sua conversione
al cristianesimo, Lucia avesse subito la perdita della vista o
che si fosse strappata gli occhi nel tentativo di resistere al
peccato. (ANSA).
I falò di Crotone per Santa Lucia, tra fratellanza e tradizione
In sala dopo Cannes e Tff il film Lux Santa di Matteo Russo