Calabria

Danneggiata targa che ricorda vittime rom e sinti del nazismo

Era stata apposta ad Acquappesa il 27 gennaio scorso

Danneggiata targa che ricorda vittime rom e sinti del nazismo

Redazione Ansa

(ANSA) - ACQUAPPESA, 19 FEB - Una targa commemorativa del Samudaripen dedicata al ricordo dell'eccidio nazista del popolo Rom e Sinti collocata il 27 gennaio scorso ad Acquappesa, nel cosentino, è stata danneggiata da ignoti. Lo denuncia l'Ucri, l'Unione comunità Romanès d'Italia che ha scritto al Comune non appena appresa la notizia.
    "Viste le recenti polemiche - è scritto nella missiva - sfociate in vili atti di vandalismo che hanno visto la rottura e la rimozione della targa al Samudaripen, chiediamo formalmente non solo il ripristino e la cura della targa alla Memoria ma anche che l'Amministrazione prenda una posizione di ferma condanna contro questi atti di antiziganismo. La Comunità Romanès è profondamente addolorata per quanto accaduto. Non c'è cosa peggiore di provare a distruggere la Memoria".
    Nel comune del Cosentino, era nato un movimento che chiedeva di sostituire la targa con una alla memoria di ogni tipo di vittima.
    "Si tratta - afferma Santino Spinelli, ambasciatore dell'arte e della cultura romanì nel mondo e vicepresidente della Romanì union internazionale (organismo che rappresenta i Rom all'Onu) che ha sede a Lanciano (Chieti) - di un atto vile, deplorevole, un fatto di una gravità inaudita. Spero che l'amministrazione si assuma la responsabilità di vigilare. Un'offesa alle vittime rom e sinti già passate per indicibili sofferenze".
    Sull'episodio hanno avviato accertamenti i carabinieri.
    Un gesto simile si era verificato nell'ottobre 2020 a Lanciano dove ignoti, utilizzando bombolette spray, avevano sporcato, nel giardino di piazza S. Teresa Benedetta della Croce, la statua in pietra della Majella, con base in acciaio corten e l'artistica maiolica frontale donata dal comune di Laterza (Taranto) dov'è incisa la poesia 'Auschwitz', composta dall'artista e musicista rom Santino Spinelli, in arte Alexian.
    (ANSA).
   

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