Fu soprannominato 'o animale'' perché era uno dei killer più spietati della Nuova Camorra Organizzata. Pasquale Barra, 72 anni, originario di Ottaviano, in provincia di Napoli, è morto ieri nel carcere di Ferrara dove stava scontando la pena dell'ergastolo per i numerosi delitti commessi.
Il cadavere di Turatello fu sventrato, profanato tirando fuori cuore e viscere. Un episodio che è rievocato dal giornalista Giuseppe Marrazzo nel libro 'Il Camorrista. Vita segreta di don Raffaele Cutolo' e ripreso nel film 'Il camorrista' di Giuseppe Tornatore. Da quell'omicidio i vertici della Nuova camorra organizzata, su pressioni della mafia siciliana, presero le distanze. Barra, che da capozona di Ottaviano era diventato un vero e proprio 'santista', sentendosi così scaricato e non più al sicuro, decise di avviare la collaborazione con giustizia. Stesso percorso seguito da un altro ex fedelissimo del 'professore', Giovanni Pandico. Si trovava, infatti, in una cella del carcere di Foggia quando chiese di parlare, svelando tutti i retroscena del clan che aveva contato centinaia di affiliati: dalla nascita del sodalizio criminale fino agli anni del duro contrasto con il cartello dei clan della Nuova famiglia per il controllo delle attività illecite nei comuni del Napoletano, in primis le estorsioni alle attività commerciali. Una guerra di camorra che si è chiusa un bilancio pesantissimo. Nel solo 1979 si contarono 79 morti ammazzati; 238, invece, nel 1983. Nello stesso anno a Roma fu ucciso, facendo esplodere un ordigno in auto, Vincenzo Casillo, detto 'o nirone', che era ritenuto il vero braccio destro di Raffaele Cutolo.
Morto in carcere Pasquale Barra
Soprannominato 'o animale, accusò Tortora.Era detenuto a Ferrara