Ha visto la sua foto su un grande quotidiano del Nord, con la notizia che era morto, ma non ha chiamato per rettificare come Mark Twain e non ha voglia di scherzarci sopra.
Pasquale Piscino, 32 anni, residente nel quartiere Miano, è il fioraio che le prime, frammentarie, notizie delle forze dell' ordine, avevano incluso tra le vittime della follia omicida di Giulio Murolo.
E' ancora sotto choc. Racconta la corsa disperata, 30-40 metri, verso la vicina caserma dei carabinieri, mentre sentiva i colpi di fucile. "Un carabiniere mi ha fatto da scudo mentre entravo, poi ci si siamo chiusi in caserma, mentre la sparatoria continuava". Tutti i testimoni concordano sulla durata della sparatoria, 1 ora e mezzo circa".
Il fioraio riceve i complimenti di amici e conoscenti in un bar vicino al luogo della strage, ma e' ancora visibilmente scosso e parla con difficoltà. Qualcuno prova a scherzare e gli ricorda che nella cabala il "morto che parla" fa 47. Ma lui non ha giocato, e non ha voglia di farlo.
Il giornale lo ha dato per morto, parla il fioraio
32 enne di Miano scambiato per cuoco vittima di Murolo