(ANSA) - NAPOLI, 18 NOV - Doveva "dirigere, autorizzare e
sorvegliare" sulla circolazione del sangue e degli emoderivati
ma non lo fece: il Ministero della Salute è stato condannato dal
Tribunale di Napoli (VI sezione civile) a un risarcimento da
700mila euro per il decesso di una donna che 43 anni fa venne
sottoposta in un ospedale di Napoli a trasfusioni di sangue, poi
rivelatosi infetto, che le inocularono il virus dell'epatite C.
A rendere nota la sentenza, emessa dai giudici lo scorso 15
novembre, è l'avvocato della famiglia, Maurizio Albachiara.
Sangue infetto, condannato Ministero
Dopo 43 anni 700mila euro a eredi. Giudici, controlli omessi