(ANSA) - NAPOLI, 02 OTT - E' polemica tra associazioni
culturali, Neoborbonici ed il Museo di Capodimonte, a Napoli,
sull' Inno del Regno delle Due Sicilie, composto - secondo
quanto finora noto- da Giovanni Paisiello nel 1787 ed attribuito
invece, nella didascalia di una Mostra di Capodimonte, ad un
musicista dilettante, il barone siciliano Francesco Pisani, e
datato al 1799.
La didascalia della Mostra "Napoli Napoli, di lava, di
porcellana e musica" informa che l' "Inno del Re" - questo il
nome dell' Inno delle Due Sicilie - sarebbe stato "attribuito
impropriamente a Giovanni Paisiello"
In una lettera aperta al direttore del Museo di Capodimonte
Sylvain Bellenger la Fondazione il Giglio ed il Movimento
Neoborbonico accusano gli autori della Mostra di aver ignorato
le fonti storiche e musicologiche che concordemente ritengono
Paisiello, che fu Maestro di Cappella di Ferdinando IV di
Borbone l' autore della musica.
"Anche la Fondazione Teatro San Carlo - scrivono le associazioni
nella lettera al direttore di Capdimonte - nella mostra per i
200 anni della morte di Paesiello, svoltasi nel 2016, ha
ricordato la composizione dell' Inno.
"E' grave che un' istituzione culturale di rilievo come il Museo
di Capodimonte - dice Marina Carrese, presidente della
Fondazione il Giglio - faccia affermazioni non supportate sulla
Storia di Napoli e del Sud". Per il prof. Gennaro De Crescenzo
, presidente del Movimento Neoborbonico, la composizione dell'
Inno delle Due Sicilie da parte di Paisiello è fuori
discussione. "Ne scrive, tra gli altri, il biografo di
Cimarosa, Federico Polidoro, in un libro dell' Accademia
Pontaniana, ne parlano storici e studiosi. Ma alle fonti
storiche - aggiunge De Crescenzo - aggiungo un argomento. Quale
Stato avrebbe affidato ad un musicista dilettante la
composizione del proprio Inno che, per di più, secondo la Mostra
di Capodimonte sarebbe stato composto nel 1799, cioè quando il
Regno era occupato dai francesi ed a Napoli era stata instaurata
la repubblica giacobina ?" (ANSA).
Museo Capodimonte, è polemica su Paisiello per una mostra
Inno attribuito a un dilettante. Protestano i Neoborbonici