(ANSA) - NAPOLI, 08 OTT - Una petizione on-line al direttore
del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, è stata annunciata
dalla Fondazione il Giglio e dal Movimento Neoborbonico, con l'
adesione di altre associazioni culturali, per chiedere la
rimozione della didascalia di una Mostra in corso al Museo nella
quale si afferma che l' Inno del Regno delle Due Sicilie è stato
"attribuito impropriamente a Giovanni Paisiello".
Le associazioni avevano inviato nei giorni scorsi una lettera al
direttore del Museo, accompagnata dall' indicazioni di fonti
storiche e musicologiche che attribuiscono a Paisiello - Maestro
di Cappella di Ferdinando IV di Borbone - l' "Inno del Re",
composto nel 1787.
Secondo il musicologo triestino Paolo Petronio, autore di un
saggio sugli Inni nazionali del mondo, la polemica sull'
attribuzione non ha fondamento: "Nella musicologia si è sempre
saputo che l' Inno è stato composto da Paisiello, e nella sua
musica se ne riconosce lo stile. L' Inno del Regno di Napoli -
aggiunge lo studioso - è stato il quarto composto al mondo, dopo
quello della Gran Bretagna, della Spagna, e della Danimarca e il
Regno di Napoli fu il primo ad affidare la composizione dell'
Inno nazionale ad un musicista di prestigio". Come nasce la tesi
sulla paternità del barone Pietro Pisani ? "Poichè si parla di
un Inno che sarebbe stato composto nel 1799, mentre Ferdinando
IV era a Palermo ed a Napoli era stata proclamata la repubblica,
quella di Pisani sarà una delle trascrizioni che ne fu fatta per
adattarla ai musicisti allora presenti a Palermo".' (ANSA).
Petizione: 'Non toccate l' Inno di Paisiello'
Il musicologo Petronio, nessun dubbio su autore 'Inno del Re'