(ANSA) - NAPOLI, 28 NOV - "I medici di famiglia sono i più
esposti al rischio di un contagio da Covid, la vaccinazione
inizi proprio dai nostri studi". Arriva dalla Fimmg, per voce di
Vincenzo Schiavo, Luigi Sparano e Corrado Calamaro, l'appello
alle istituzioni per definire i criteri di avvio delle
vaccinazioni anti Covid.
"Non accetteremo che si giochi ancora con la nostra salute e
la nostra vita - dice Sparano - nel corso del primo lockdown ci
siamo trovati a dover elemosinare Dispositivi di protezione
individuale e alla fine ce li siamo dovuti procurare da noi.
Stavolta, con i vaccini, non potrà andare nello stesso modo. Se
necessario ci faremo sentire anche con estrema forza".
Il timore è che quando le prime dosi saranno disponibili non
si guardi, nonostante l'invito del commissario Domenico Arcuri,
a quanti sono in prima linea sul territorio, dice la Fimmg. "I
medici di famiglia - ricorda Corrado Calamaro - sono i più
esposti al contagio, e non a caso sono la categoria che conta il
maggior numero di vittime". A conti fatti, leva la fummg, "la
medicina generale è quella che più di tutte è a contatto con
l'utenza". E, come spiega Vincenzo Schiavo, ogni paziente è
potenzialmente un asintomatico. "Il rischio - conclude Schiavo -
è di far circolare il virus negli studi medici, trasformandoci
ancora una volta in veicoli di trasmissione del contagio. Per
questo vaccinare per primi i medici di famiglia è un imperativo,
l'unico modo di tenere in piedi la medicina del territorio e
garantire le cure anche ai più fragili". (ANSA).
Covid: Fimmg Campania, vaccinazione comincia da noi
Medici di medicina generale, anche per tutelare i più fragili