(ANSA) - NAPOLI, 29 MAR - Un point of care device - un
analizzatore miniaturizzato analogo, nella concezione, ad un
glucometro - in grado di predire, con accuratezza, quali sono i
pazienti che vanno incontro a rischi maggiori per l'infezione da
Covid: lo stanno sviluppando i ricercatori della Scuola di
Medicina della Federico II di Napoli. E' stato ideato sulla
scorta dell'esperienza accumulata nel settore dei dispositivi e
delle ricerche sulla mortalità dei pazienti Covid con patologie
come diabete, obesità o ipertensione.
I ricercatori della Scuola presieduta dalla professoressa
Maria Triassi stanno studiando perché, in alcuni pazienti, il
decorso clinico del Covid è più complesso. I ricercatori
napoletani hanno individuato la maggior parte delle varianti
SARS-CoV-2 circolanti sul territorio nazionale. Il lavoro
continua nei laboratori del Tigem di Pozzuoli e del Dipartimento
di Scienze Mediche Traslazionali dell'Università, guidati dai
professori Andrea Ballabio e Giuseppe Portella. Un risultato che
prelude alla scoperta di come le varianti influenzino
l'evoluzione del Covid, quale sia la loro pericolosità, la
sensibilità del virus ai farmaci. La Commissione Scientifica
della Scuola di Medicina, presieduta dal professore Francesco
Béguinot, ha istituito uno sportello per la ricerca per
sostenere l'attività dei ricercatori e un osservatorio per
monitorare la qualità della propria ricerca."Si è reso
necessario mettere a sistema tutte le attività di ricerca
qualificate che si effettuano nella Scuola di medicina, creando
sinergie tra i ricercatorii - dice Triassi - Lo sportello
condurrà questa forma di integrazione anche per facilitare
l'accesso ai fondi"."Interrompere la ricerche in altri settori
di enorme rilevanza per la salute pubblica già avviate in epoca
pre-Covid costituirebbe un errore irreparabile - sostiene
Béguinot - Proseguono per questo, nella Scuola di Medicina, le
ricerche sulle malattie croniche non diffusibili e sulle
malattie rare". (ANSA).
Covid:un dispositivo per individuare soggetti più a rischio
Ricercatori Federico II sviluppano strumento per malati fragili
