(ANSA) - NAPOLI, 02 LUG - Un centinaio di visitatori sono
stati i protagonisti dell' apertura straordinaria al pubblico
dei lavori di restauro della Villa di Diomede, uno dei primi
edifici ad essere scavati a Pompei, tra il 1771 e il 1775, meta
fondamentale per tutti i viaggiatori ottocenteschi del Grand
Tour. I 100 privilegiati sono stati guidati da tecnici e
restauratori del Parco Archeologico di Pompei partecipando
all'evento dal titolo ''Su il sipario! Cantiere in scena''. I
lavori e i restauri in corso - che termineranno a settembre -
rientrano nell'Intervento Grande Progetto Pompei I - Restauro
dell'area della necropoli di porta Ercolano e sono diretti
dall'architetto Annamaria Mauro; il responsabile unico del
procedimento è Armando Santamaria. Le imprese esecutrici sono
la De Marco srl di Bari e la Lithos srl. di Venezia. ''L'evento
si inserisce in un filone di iniziative ispirate al concetto di
Archeologia Pubblica, promosse dal Pap, in collaborazione con
gli operatori economici, nel caso specifico la De Marco e
Lithos, che avevano proposto la loro partecipazione in sede di
gara come miglioria - spiega il direttore del Parco archeologico
di Pompei, Gabriel Zuchtriegel - Una buona pratica che può
rappresentare un modello per i futuri cantieri del Parco cosi'
come di ogni sito archeologico''. La Villa di Diomede si
sviluppa scenograficamente su tre livelli aprendosi con giardini
e piscine verso l'antica linea di costa. E' uno degli edifici
più grandi dell'intera città con un'estensione di 3.500 metri
quadrati. Entrando, si accede direttamente al peristilio,
attorno a cui si dispongono gli ambienti più importanti della
casa come il triclinio. Uno degli spazi più suggestivi è il
bellissimo giardino al centro del quale vi era un triclinio
coperto da una pergola per i banchetti estivi e una piscina.
Vicino alla porta che dava accesso alla zona di servizio sono
state trovate due vittime, una delle quali aveva un anello d'oro
e una chiave d'argento oltre a un tesoretto di 1.356 sesterzi.
Il passaggio dei viaggiatori del Gran Tour nella domus è
testimoniato dai graffiti che riportano i nomi, come quello del
Conte di Cavour. In questa domus è ambientata "Marcella" di
Théophile Gautier. (ANSA).
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