(ANSA) - NAPOLI, 17 AGO - L'accusa è quella di aver ricettato
e detenuto armi con le quali una potente organizzazione
criminale operante nella zona di Poggiomarino, in provincia di
Napoli voleva imporre il controllo del territorio. E per far
ciò, secondo l'ipotesi investigativa, sarebbe stato anche
pianificato un omicidio che è stato però sventato grazie al
sequestro delle stesse armi e alla rapida emissione di un
provvedimento di fermo.
Oggi, nel carcere di Napoli - Secondigliano, i carabinieri del
Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione
ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal
Tribunale di Napoli - Ufficio GIP - nei confronti di Carmine
Amoruso, 38 anni, Marco Amoruso, 28 anni e Luca Garante, 23
anni - tutti pregiudicati di Poggiomarino ed appartenenti,
secondo gli inquirenti, ad un gruppo criminale di
neo-formazione capeggiato dall'ex collaboratore di giustizia
Carmine Amoruso, già appartenente al clan Giugliano.
Per gli investigatori l'organizzazione criminale aveva
pianificato l'omicidio di Raffaele Carillo, 38 anni,
appartenente alla rivale consorteria criminale dei Giuglano,
operante sempre a Poggiomarino. Carillo doveva essere 'punito'
perché secondo gli Amoruso, a sua volta, avrebbe voluto eseguire
azioni di fuoco nei loro confronti.
L'ordinanza di custodia cautelare eseguita, ratifica il
decreto di fermo, emesso in data 30 luglio 2021 dalla Procura
della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia.
Provvedimento che scaturiva da un'articolata attività
d'indagine, condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo
Carabinieri di Torre Annunziata e coordinata dalla Direzione
Distrettuale Antimafia di Napoli.
Nel corso delle indagini, sono stati recuperati due fucili,
posti in sequestro a seguito di perquisizione domiciliare, e due
pistole - una semiautomatica marca Steyr cal. 40 ed un revolver
marca Smith & Wesson cal. 38 special. (ANSA).
Ricettazione armi per guerra tra clan, tre arresti
Secondo investigatori sarebbero servite per un omicidio