(ANSA) - NAPOLI, 08 SET - La Corte di Cassazione ha
confermato l'assoluzione per Antonio e Carmine Zagaria, fratelli
del boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria, che erano
accusati di estorsione con l'aggravante mafiosa nei confronti
dell'imprenditore di Caiazzo (Caserta) Roberto Battaglia. La
seconda sezione della Suprema Corte ha assolto dalla stessa
accusa anche Filippo e Francesco Capaldo, nipoti di Michele
Zagaria (sono i figli di Beatrice, sorella del boss), Ciro
Benenati, Pasquale Fontana e Nicola Diana.
La Cassazione ha dunque confermato quanto disposto dalla Corte
di Appello di Napoli e ancora prima, nel 2014, dal gip del
Tribunale di Napoli Alessandro Modestino, che in primo grado
aveva già dimostrato di non credere alla ricostruzione
dell'accusa, ovvero della Direzione Distrettuale Antimafia di
Napoli, secondo cui Battaglia, finito nella morsa dei debiti
usurai, era stato poi costretto a cedere, in seguito alle
minacce dei fratelli Zagaria, attrezzature e beni strumentali
alla propria attività di imprenditore del settore
lattiero-caseario per rientrare dall'esposizione, tanto da
fermare l'attività e trasferirsi a Roma. Battaglia per un po'
ebbe anche la scorta, poi gli fu tolta. In un altro processo
collegato a quello risoltosi in Cassazione, Ciro Benenati - oggi
assolto - è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere
per usura con l'aggravante di aver favorito il clan dei
Casalesi. Con le sue denunce Battaglia ha dato vita ad altri
processi a carico di estorsori del clan - tuttora in primo grado
- tra cui Luigi Schiavone, cugino del capoclan Francesco
"Sandokan" Schiavone, che fu arrestato in flagranza nel 2008
proprio su denuncia di Battaglia. (ANSA).
Camorra: Cassazione conferma assoluzione per fratelli del boss
Antonio e Carmine Zagaria erano accusati di estorsione aggravata