(ANSA) - NAPOLI, 02 NOV - "Finquando lavoravo dodici ore al
giorno e mi stavo zitto con i 15 euro che prendevo andava tutto
bene, ma quando ho chiesto al mio ex datore di lavoro un
contratto e una giusta retribuzione mi ha cacciato offendendomi
per il colore della pelle e ora mi cerca per farmi male perché
non vuole che vada a lavorare da altre parti". Ha molta paura
Didier (nome di fantasia, ndr), richiedente asilo della Costa
d'Avorio di 34 anni, meccanico anche molto bravo visto che sa
fare anche l'elettrauto e il gommista; arrivato in Italia nel
dicembre 2017 e ospite attualmente di un centro di accoglienza
del Casertano, fino a qualche giorno fa lavorava a Napoli presso
un'officina meccanica ma ora si nasconde per paura di ritorsioni
dopo aver cercato di vedersi riconosciuti diritti basilari.
Lavoratore immigrato cacciato, aveva chiesto giusto compenso
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