(ANSA) - NAPOLI, 15 MAR - "Un esempio straordinario, l'unico
in Italia di collaborazione tra autorità giudiziaria e regionale
in tema di trapianti d'organo". Così, il presidente della
Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha definito il protocollo
d'intesa siglato oggi nel Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli,
recentemente intitolato al giurista di lungo corso e già
presidente della Corte Costituzionale Alessandro Criscuolo, con
il quale si disciplina il rapporto tra autorità giudiziaria e
autorità sanitaria regionale riguardo l'espianto di organi e
tessuti in caso di decesso di potenziali donatori causato da
eventi che possono costituire dei reati (come sinistri stradali,
omicidi volontari, infortuni sul lavoro e responsabilità
professionale a quali aggiunge il caso della morte di soggetti
detenuti).
Per De Luca il protocollo, che snellisce i rapporti tra
l'autorità giudiziaria e quella sanitaria regionale, tocca un
tema "estremamente delicato e questa testimonianza di
solidarietà e di impegno civile è un segnale di grande valore
per la nostra comunità perché il tema della donazione è da
sempre delicato".
"A volte - ha ricordato il governatore della Campania - si
incontrano barriere psicologiche che vanno superate".
"In questi due anni di Covid - ha ricordato De Luca - si sono
ridotte le donazioni di sangue, di organi, di tessuti e con
questo protocollo riprendiamo l'attività di aiuto per le persone
più fragili e deboli". Ci sono in Italia, ha detto ancora il
presidente De Luca, "circa 10mila persone in attesa di un
trapianto e di queste circa 600 muoiono per non avere ricevuto
l'organo. Tutto questo - ha concluso De Luca - chiama in causa
la nostra coscienza". (ANSA).
Trapianti:De Luca, con Procura Generale intesa straordinaria
Su 10mila pazienti in attesa, 600 muoiono prima della donazione