Campania

A Napoli 'Circe' in scena con Di Girolamo e Sarcinelli

Per 'Brividi d'estate' il 23 e 24 luglio nell'Orto Botanico

A Napoli 'Circe' in scena con Di Girolamo e Sarcinelli

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 16 LUG - Circe è lo spettacolo con Rosalba Di Girolamo e Lorenzo Sarcinelli, tratto dal romanzo Circe di Madelin Miller con adattamento di Rosalba di Girolamo ed Annamaria Russo che firma anche la regia; andrà in scena, per la rassegna Brividi d'estate, il 23 e 24 luglio nel Real Orto Botanico di Napoli.
    A Madelin Miller, annunciano i promotori dell'evento, "va il merito di aver colto le mille sfumature di uno dei personaggi più noti e meno conosciuti della cultura classica, liberandolo dalle ombre cupe che, secoli di misoginia, le avevano gettato addosso". La figura che emerge è quella di una donna fragile ed indistruttibile, che affronta mostri, dei, sentimenti con la stessa paura coraggiosa di chi sa che, il più delle volte, non si combatte per vincere, ma per sopravvivere.
    "Ho portato la mia Circe sempre con me - così la protagonista Rosalba Di Girolamo -. Ho ripetuto le sue parole per strada, con gli auricolari fingendo di telefonare, facendo faccende a casa, in ospedale o guidando. Guidata da Annamaria Russo, abbiamo smussato, talvolta rimosso, quella scorza di solennità cui il personaggio e il timore reverenziale verso il mito porta.
    Abbiamo cercato l'eleganza dell'imperfezione in ogni gesto e in ogni parola. Abbiamo cercato i suoi tanti volti e le sue tante voci, perché a me è stato dato l'onere e l'onore di incarnare tutti i personaggi femminili raccontati, come a Lorenzo quello tutti quelli maschili".
    La Circe che scivola fuori dalle pagine di Madeline Miller è una creatura, si sottolinea, "con una potenza scenica dirompente". Un personaggio che "trasforma le parole in sangue, sudore e carne. Un'eroina senza tempo che reclama di essere ascoltata". "Noi l'abbiamo fatto - conclude Di Girolamo - La sua storia, che attraversa i secoli raccontando la storia di ogni donna nei secoli dei secoli, ci ha sussurrato i colori, gli accenti e le sonorità da ricreare in scena. E per finire la dolente umanità che trasuda dalla sua divina immortalità ci ha svelato l'irripetibile magia che solo la verità può regalare alla finzione". (ANSA).
   

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