Campania

Vaiolo scimmie:due gocce sangue e diagnosi,in Italia nuovo test

Messo a punto al Sannio Biotech, ora sperimentazione al Cotugno

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 03 AGO - Uno spillino sul dito, due gocce di sangue, pochi minuti per conoscere se si ha o meno il vaiolo delle scimmie. Il test nasce da uno studio del dottor Gaetano Cardinale che, con il suo gruppo di ricercatori al Consorzio Sannio Tech a Benevento, ha scoperto e sperimentato con successo la nuova tecnica diagnostica per avere in breve tempo la risposta sul paziente, se ha il vaiolo in quel momento ma anche se lo ha avuto in passato e ora è guarito.
    "La pandemia covid - spiega all'ANSA Cardinale - ci ha spinti a considerare con grande attenzione eventuali nuove infezioni che cominciano a circolare e in questo periodo stiamo lavorando sul vaiolo delle scimmie, che sta avendo un'estensione sempre maggiore. Ci siamo concentrati sullo sviluppo di un test rapido che funziona dandoci la segnalazione degli anticorpi con immonoglobuline G ed M. Due informazioni che spiegano la presenza del vaiolo o il suo passaggio nel corpo". E che danno subito il via alle cure: "In pochi minuti c'è la risposta - spiega il ricercatore - ma resta comunque un test di uso professionale, non un autotest come quelli sul covid. Il test individua subito la presenza di una delle due classi di immunoglobuline che indica la presenza della malattia: se hai la G significa che hai avuto in passato il vaiolo delle scimmie, con la M che hai la malattia in corso. C'è anche un lasso di tempo in cui malattia si indebolisce, perde la carica virale e quindi si riducono le immunoglobuline M e ci sono anche le G: se un paziente ha un test con entrambe vuol dire che la malattia c'è ma sta finendo".
    Il gruppo di Cardinale ha studiato questo test per due mesi per portarlo a termine e ora scatta la sperimentazione sul campo, all'Ospedale Cotugno di Napoli, dove Alessandro Perrella guida il team che si sta occupando del vaiolo delle scimmie:"Ora da metà agosto - spiega Cardinale - partono al Cotugno le prove sul campo che sono fondamentali per valutare le performance cliniche, non quelle di laboratorio. Credo che in un mese e mezzo finirà il percorso al Cotugno e potremo avere la validazione del test dal ministero e la sua diffusione in Italia".
    Tempi rapidi, dunque, per un virus che si diffonde sempre di più nelle ultime settimane. (ANSA).
   

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