(ANSA) - NAPOLI, 13 SET - Per lungo tempo si è spacciato per
un amico, quel 51enne etiope conosciuto in una scuola di ballo,
poi trasformatosi in un violentatore. Il primo a usarle
violenza, però, non è stato colui che l'ha adescata, ma un amico
di quest'ultimo, un napoletano di 49 anni.
La vittima, una napoletana di 45 anni, sarebbe stata tratta
in inganno dall'etiope che, dopo avere fatto la sua conoscenza
nella scuola di ballo e avere intrattenuto una relazione
d'amicizia via social, un sabato di inizio maggio 2020, a fine
lockdown, l'ha invitata a casa per pranzo. La donna si è recata
all'appuntamento al quale, inaspettatamente, si è trovata anche
Giugliano. Tutto è filato liscio, chicchierando (in questo
frangente ci sono state anche telefonate della donna alle amiche
per un futuro appuntamento), fino a quando la vittima designata
non sarebbe stata indotta ad assumere alcol e droghe. Quando i
due si sono accorti che ormai aveva perso il controllo
l'avrebbero portata in camera da letto e stuprata, a turno,
indifferenti alle lacrime e alle suppliche della donna. Ancora
stordita la 45enne è tornata a casa ma la denuncia l'ha
presentata solo quattro giorni dopo, in un centro antiviolenza,
dove si è recata dopo essersi confidata con le amiche. Le
indagini degli investigatori del commissariato Vomero e della
Squadra Mobile, coordinati della sezione "Fasce Deboli" della
Procura di Napoli (pm Barbara Aprea, procuratore aggiunto
Raffaello Falcone) hanno consentito di raccogliere importanti
indizi. Ad incastrare i due imputati, che all'inizio vennero
solo denunciati, sono state, in particolare, due stampe appese
al muro nel corridoio della casa e uno scarabocchio sul muro che
la donna è riuscita a descrivere con dovizia di particolari agli
inquirenti. (ANSA).
Invitata a pranzo e stuprata due volte, condannati a Napoli
Imputati uomo conosciuto in scuola di ballo e amico a sorpresa