(ANSA) - NAPOLI, 10 NOV - Mettere in evidenza le molteplici
connessioni che esistono tra i diversi ambiti della conoscenza
ed eliminare la frattura, creatasi nel Novecento, tra "cultura
classica" e "cultura scientifica" evidenziando, invece,
l'importanza dell'unitarietà nella visione del mondo. E' questo
il filo conduttore che ha ispirato l'evento in programma sabato
prossimo, 12 novembre (ore 9:30), a Napoli, sul tema "Le
Connessioni Inattese 2022-Il Prodigio, il Mostro, il Daimon",
nell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, promosso
dall''associazione Altanur.
Si parlerà soprattutto di metodo scientifico e di come "la
vera scienza sia ricerca costante attraverso una sperimentazione
aperta a 360 gradi. La vera scienza non è mai una religione con
i suoi dogmi, ma sperimentazione, discussione" si evidenzia
ancora da parte degli organizzatori della kermesse.
Si alterneranno diversi relatori: Alberto Prestininzi,
geologo fondatore del CERI (Centro Ricerca Previsione e
Controllo Rischi Geologici e Ambientali di Roma), Marco Signore,
tecnologo e public engagement del Museo Darwin-Dohrn di Napoli,
Giuseppe Vitiello, professore onorario di Fisica Teorica
nell'Università di Salerno, Monica Zunica, autrice Fantasy
Druido OBOD, Gianluca Di Fratta, orientalista ed editore,
Adriano Forgione, editore ed esperto di enigmi del passato.
Modera Giuseppe Germano, ordinario di Letteratura latina
medievale e umanistica nell'Università Federico II. (ANSA).
A Napoli 'Le Connessioni Inattese', no alla frattura fra culture
12 novembre esperti a confronto per visione unitaria del mondo