Campania

A Napoli 'Il tempo della festa' con 'Cinema, corpi, rivolte'

Il 14 e 15 dicembre per il progetto del Comune "Altri Natali"

A Napoli 'Il tempo della festa' con 'Cinema, corpi, rivolte'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 10 DIC - 'Il tempo della festa' ('Cinema, corpi, rivolte') è il titolo della rassegna che si svolgerà mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre nel Multicinema Modernissimo, nel Cinema Astra e a Palazzo Fondi, a cura di Armando Andria, Andrea de Goyzueta, Gaia Del Giudice, Salvatore Iervolino per Ladoc in collaborazione con Tourbillon, e programmata nell'ambito del progetto del Comune di Napoli "Altri Natali".
    Partner dell'iniziativa sono la cattedra di Storia del cinema - Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II (prof. ssa Anna Masecchia), e quella dell'Accademia di Belle Arti (prof.ssa Gina Annunziata). L'iniziativa, prevalentemente cinematografica arricchita da alcuni momenti d'incontro, performance e approfondimento, interpreta il Natale, sottolineano i promotori in una nota, "in chiave non convenzionale".
    Il programma, articolato in tre sezioni collegate tra loro (Ricordati di santificare le feste, Siamo tutti Panahi, Il tempo della festa), proporrà 7 proiezioni, una performance e 4 incontri/talk in due giornate, ospitate dal Multicinema Modernissimo per le proiezioni mattutine, il Cinema Astra e Palazzo Fondi per il programma pomeridiano e serale. "In un tempo di profonda inquietudine - così i curatori nella nota - attraversato da nuovi (in realtà sempre antichi) e terribili venti di guerra, si percepisce diffusa l'urgenza di tornare a toccare, attraverso la condivisione delle espressioni artistiche, le corde più profonde dell'umano". Il pathos del cinema di Panahi restituisce la complessità politica dell'immagine delle donne iraniane mentre Kieslowski gioca tra fatalità e destino nella notte di Natale. "Nel dramma di Capuano, il Natale è declinato in maniera 'impossibile', adattandolo al desiderio (e al tentativo) di una maternità eterodossa di una giovane madre adottiva". L'incursione scenica di Pino Carbone legge in chiave critica il Natale, reso "mercato" dalla deriva consumistica, "attraverso una performance che si ibrida con i linguaggi mainstream del digitale. I contributi della regista Sciamma (Petite maman), il cinema sovversivo di Larrain (Cile), quello visionario di Kon (Giappone) evidenziano i tratti di una proposta finalizzata a una partecipazione ampiamente inclusiva. (ANSA).
   

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