Campania

Napoli:architetto Burtett, riapriamo Albergo Poveri alla città

Sarà luogo cultura e danza, spazio al dna napoletano

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 13 DIC - "Oggi la cosa importante da cui partiamo è il cambiamento di approccio. La prima idea è di fare un intervento in modo da riaprire questo luogo alla città, la seconda è avere una serie di attività sia permanenti che temporanee che cambino il modo in cui l'edificio entra nella città".

Così Ricky Burtett, architetto inglese di fama e direttore della Lse Cities, un centro globale di ricerca e insegnamento presso la London School of Economics and Political Science, tra i cui lavori ci sono anche quelli per le Olimpiadi 2012, spiega le sue idee sulla completa ristrutturazione dell'Albergo dei Poveri a Napoli, in partenza con i primi 100 milioni del Pnrr dopo tanti tentativi storici andati a fondo.
    Burtett è stato chiamato dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi come architetto per i lavori e già dalla scorsa estate è stato spesso in città per studiare attentamente cosa fare e che passi intraprendere, a diverse fasi. "Sono molto positivo - ha aggiunto - per il mio coinvolgimento ufficiale che è partito dall'estate scorsa. Il mio ruolo non è quello di arrivare e risolvere il problema, ma lavorare con chi sta pensando al futuro della struttura e con chi vive nella zona. Questo palazzo non è stato goduto finora dai cittadini di Napoli come meritava, questo cambierà. Il lavoro in un edificio progettato del 1749 da Ferdinando Fuga non richiede tanta fantasia, perché gli spazi interni ed esterni in questo palazzo enorme sono incredibili. Ora dobbiamo lavorare per aprire l'edificio alla città, renderlo poroso, permeabile.
    Io non sono un archistar ma so che l'edificio va fatto rivivere usando il suo dna naturale".
    Il progetto comincerà con i 100 milioni stanziati dal Pnrr e investiti nell'area occidentale dell'Albergo dei Poveri, che confina con l'Orto Botanico di Napoli, partendo dal consolidamento e la ristrutturazione essenziale. Entro la fine di dicembre, spiegano fonti del Comune di Napoli che si occupano del dossier, si chiuderà la gara per scegliere le imprese private che eseguiranno la progettazione e il collaudo dei cantieri attraverso un bando di Invitalia. I tempi poi non sono brevissimi, ma essendo fondi del Pnrr ci sono limiti di tempo da rispettare: "in Italia - spiega Burtett - ci sono tanti possibili ostacoli burocratici, come in altre parti del mondo.
    Per portare avanti un progetto di questo tipo ci vuole una visione politica, i fondi del Pnrr aiutano, ma vanno spesi in modo intelligente. Io immagino tante funzioni di questo edificio enorme, ma parto dal fatto che in questo caso il nostro ruolo è ascoltare, non arrivare da soli con un programma. Ci possono essere spazi per i giovani, per le famiglie, per stare insieme e parlare. Io vedo un misto anche culturale in cui si può mangiare, bere, ballare, fare cose parte della vita e del dna napoletano". (ANSA).
   

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