Campania

"Inopportuno presentare qui il libro sul Napoli", caso a Salerno

Dopo stop a De Giovanni, salta evento con Gaetano Quagliariello

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 27 GIU - Salta la presentazione a Salerno del libro di Gaetano Quagliarello «Scusa papà ma tifo Napoli» prevista per giovedì prossimo. Determinanti le polemiche seguite al post di un consigliere comunale di Salerno che su Facebook aveva segnalato l'evento come inopportuno in quanto poteva essere percepito come una provocazione dai tifosi della Salernitana. "Mi chiedo - aveva argomentato il consigliere d'opposizione Roberto Celano - ma un libro del genere non sarebbe più giusto e proficuo anche per l'autore presentarlo a Napoli?".
    Una scelta - quella resa nota oggi dagli organizzatori di annullare l'evento - dettata dalla volontà di non alimentare ulteriori polemiche.
    "Il mio libro si apre e si chiude con uno sfottò - spiega all'ANSA Gaetano Quagliariello - e lo sfottò tra tifosi lo pratico pure io che sono presidente del Napoli Club Parlamento.
    Il libro nasce per rientrare in una dimensione ludica, nel momento in cui genera polemiche meglio evitare. Ma tengo a precisare che nessuno ci ha costretto a rinunciare, è stata una nostra scelta. Tuttalpiù - per rimanere nel solco della rivalità calcistica - posso dire che una cosa del genere me la sarei aspettata a Bergamo, ma non a Salerno". L'episodio segue a distanza di poche settimane uno analogo che ha avuto per protagonista lo scrittore Maurizio De Giovanni.
    Il papà del "Commissario Ricciardi" rinunciò ad andare alla manifestazione 'Salerno Letteratura' a seguito di polemiche legate alla sua fede calcistica e alla rivalità tra Napoli e Salernitana.
    Ad accendere la miccia delle polemiche in quel caso fu il consigliere comunale Antonio Cammarota, che in una lettera al sindaco chiese di revocare il contributo "assegnato a Salerno Letteratura e utilizzato per De Giovanni", accusato di non aver mai mancato di "rimarcare la differenza tra Napoli e Salerno e la pretesa napoletanità tra 'noi' e 'loro' in un'operazione divisiva e senza cultura". (ANSA).
   

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