(ANSA) - NOLA, 29 GIU - Il clan Fabbrocino continua ad
operare nel territorio nolano, tramite il nuovo reggente,
omonimo e parente del defunto boss Mario. E' l'accusa contenuta
in un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal
gip del Tribunale di Napoli, e notificato a sei persone dagli
agenti della Polizia di Stato, su delega della locale D. D.A,
alle quali viene contestato di appartenere al clan vesuviano:
Mario Fabbrocino, parente ed omonimo del boss deceduto in
carcere nel 2019, Michele La Marca, Antonio Iovino, Luigi
Gargiulo, Gerardo Nunziata, e Giuseppe Viana.
Nel corso delle indagini, gli agenti della squadra mobile di
Napoli hanno raccolto elementi che hanno portato alle accuse di
oggi, e ricostruito una tentata estorsione, nel 2019 ad una
ditta che stava effettuando lavori stradali a San Gennaro
Vesuviano, e di documentare la disponibilità di armi comuni da
sparo e da guerra, da parte di due detenuti, secondo gli
inquirenti, per conto del clan. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it