"In questo momento il sistema informatico è ancora bloccato, siamo tornati a gestire le richieste di analisi su fogli di carta, come una volta". Così Pasquale Di Girolamo, direttore sanitario dell'azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli di Napoli, descrive all'ANSA la situazione dopo l'attacco degli hacker al sistema informatico dell'ospedale che si trova nel centro storico.
L'attività del policlinico prosegue, anche se "tutto è più lento - spiega Di Girolamo - e non si riesce così a gestire al massimo la mole di indagini analitiche. Ieri infatti ho emesso una circolare per ridurre le richieste di analisi solo a quelle strettamente necessarie per urgenze e per il completamento del percorso diagnostico del paziente".
"I problemi - racconta il direttore sanitario - sono cominciati il primo luglio, pensavamo fosse un guasto del software e invece poi i tecnici dopo lunghe analisi hanno appurato che si trattava degli hacker. Abbiamo avvisato l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale che da Roma ci ha
inviato i propri esperti che sono al lavoro, ci dicono che dovremo aspettare più o meno altre 48 ore". Una situazione che rallenta molto l'attività del policlinico: "Non possiamo trasferire i referti nelle cartelle elettroniche - spiega Di Girolamo - non riusciamo a far funzionare le firme digitali.
Ovviamente i laboratori non riescono a lavorare al meglio, attualmente senza il sistema elettronico ci vuole il 30% del tempo in più per effettuare ogni analisi".
Ieri infatti, l'agenzia per la cybersicurezza ha reso noto in un comunivato che "l'azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli ha reso noto di essere stata vittima di un attacco informatico di tipo ransomware e che sono in corso valutazioni per definire la portata dell'attacco, oltre che la natura dei dati oggetto della violazione", aggiungendo che ha inviato una propria squadra di esperti presso il nosocomio napoletano per contribuire all'analisi dell'attacco e al ripristino dei sistemi impattati.
"Il Csirt, la squadra operativa dell'Agenzia - ha detto il direttore generale, il prefetto Bruno Frattasi - sta lavorando per comprendere le esatte dimensioni dell'attacco e dare ogni forma di supporto all'ospedale napoletano per un ripristino che ci auguriamo possa essere rapido ed efficace. Rinnovo, pertanto, l'invito a tutte le realtà pubbliche del settore sanitario, i più impattati nel nostro paese, a proteggere i propri sistemi informatici adottando le soluzioni tecniche ed organizzative del caso, anche attraverso il loro aggiornamento costante per non cadere vittima di questi attacchi. Conoscere in maniera chiara e approfondita i propri sistemi e le loro dipendenze, sia tecnologiche che organizzative, e il possesso di un solido backup - ha concluso Frattasi - è la strada primaria per far fronte a questo tipo di incursioni degli hacker criminali".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it