Campania

Melania: legale famiglia Rea, Parolisi fu crudele con lei

'L'aggravante cadde in Cassazione, ma è stato un errore'

Parolisi a Chi l'ha visto, 'non ho ucciso Melania'

Redazione Ansa

(ANSA) - ASCOLI PICENO, 06 LUG - "A Melania, Parolisi dava solo i soldi della spesa quotidiana. Anche questo è stato accertato dai soldi in tasca, dai pochi euro che aveva a casa, dal fatto che non potesse neppure comprarsi le sigarette, né avere un'auto per gli spostamenti".
    È indignata la replica dell'avvocato Mauro Gionni, legale della famiglia Rea, dopo le parole pronunciate da Salvatore Parolisi nell'intervista trasmessa ieri dalla trasmissione "Chi l'ha visto?". L'ex militare condannato a 20 anni per l'omicidio della moglie avvenuto il 18 aprile 2011 al Bosco delle Casermette di Ripe di Civitella (Teramo) ha ancora volta detto di non aver ucciso lui la donna con la quale viveva a Folignano (Ascoli Piceno) ma non ha nemmeno avuto belle parole per Melania. "Le davo ogni mese 500 euro sui 1.300 che guadagnavo: se non è amore questo…", addossandole anche la responsabilità delle sue scappatelle avute negli anni.
    "Parolisi ha preso 20 anni solo perché all'epoca gli fu contestata una unica aggravante (non anche i futili motivi, né la premeditazione) che consentiva l'ergastolo, e cioè la crudeltà" sottolinea l'avvocato Gionni. "Quell'unica aggravante cadde in Cassazione, secondo noi in modo errato - insiste il legale -, perché fu crudele uccidere la madre, sapeva della presenza della figlia sul posto e non sapeva neppure che fine avrebbe fatto la stessa. Non era solo una questione di numero di coltellate che possono non incidere se l'arma è piccola e servono per uccidere". Il penalista ascolano dubita che Parolisi abbia avuto l'autorizzazione per il rilascio dell'intervista durante l'uscita in permesso premio e annuncia che farà approfondimenti sul punto. (ANSA).
   

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