Campania

Venere degli stracci:Luongo, ricordiamo opere rubate al cimitero

Casartigiani, "bene il sindaco ma intervenire anche lì"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 14 LUG - "La stessa dignità, lo stesso scatto di orgoglio e riscatto dimostrati dal sindaco, Gaetano Manfredi, dopo la distruzione della Venere degli stracci me lo aspetterei anche per le tante opere d'arte rubate vilmente dal quadrato degli uomini illustri del cimitero monumentale di Poggioreale" dice Fabrizio Luongo, vice presidente di Casartigiani Napoli lanciando l'SoS sulla condizione in cui si trova l'area. "I busti bronzei di 100 anni e più sono stati meschinamente rubati probabilmente per essere fusi - afferma Luongo - Un percorso artistico e culturale inserito nel Maggio dei Monumenti che per il momento sarebbe opportuno celare. Una violenza alla storia, alla cultura, al culto degli uomini illustri della città, dove grandi artisti rinomati in tutto Il mondo riposano". Il dirigente dell'organizzazione artigiana evidenzia che "sono stati rubati busti e lettere di rame e bronzo richiamanti Ernesto Murolo, Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo, Vincenzo Gemito, Ippolito Amicarelli - di cui quest'anno ricorre il bicentenario della nascita ed a gennaio 2024 il centenario della costruzione del busto - e tanti, tanti, troppi altri".
    "La risposta determinata, coraggiosa e tempestiva del sindaco per l'opera di Pistoletto fa onore alla città nel dimostrare che le cose distrutte, rubate a Napoli debbano trovare risposta con la mobilitazione della società civile per una ricostruzione, perché non bisogna arrendersi al vandalismo, alla violenza e alla prepotenza" afferma Luongo il quale aggiunge, riferendosi al quadrato degli uomini illustri: "Ho personalmente constatato, con grande tristezza, questo vero 'scippo' alla cultura e all'arte. Mi chiedo, questo ignobile e sacrilego furto deve avere pari risposta come la mobilitazione per la Venere degli stracci di Pistoletto? Confido che il sindaco, di cui ho stima e la cui sensibilità per la cultura è cosa nota ed indiscussa, possa avviare un percorso di recupero del 'maltolto' all'arte nel suo insieme, perché abbiamo un dovere nei confronti di quegli uomini e quelle donne che hanno dato tanto alla nostra terra e ora inermi e 'dormienti' attendono la nostra reazione.
    Finché avremo la capacità di indignarci ci sarà sempre speranza". (ANSA).
   

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