A 150 anni dalla nascita apre a Napoli il primo museo nazionale dedicato al grande tenore Enrico Caruso, nella sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, una stanza delle meraviglie di 500 metri quadrati, con animazioni in 3d e piattaforme multimediali, postazioni e installazioni musicali e video. Tremilacinquecento i documenti digitalizzati, 110 i rari originali, 43 le postazioni audio.
L'architetto Almerinda Padricelli, project manager, ha coordinato il lavoro di un team di 115 persone. "Sigari cubani e marmellate del Wisconsin, alici dell'Alaska e olio d'oliva italiano, francobolli con il suo ritratto stampati in tutto il mondo ma anche asteroidi, Tuxedos,Tobacco, caffè e mais a stelle e strisce: non c'è prodotto sul mercato che non sia stato battezzato nel nome di questo napoletano illustre che ha saputo conquistare l'ammirazione incondizionata di re e regine senza mai dimenticare gli ultimi della terra - osserva la curatrice Laura Valente -. La sua rivoluzione consiste nell'aver incarnato con entusiasmante verità il sentimento popolare dell'Italia contadina cantando però, allo stesso tempo, con la nobiltà formale e sostanziale della scuola antica. Caruso più di ogni altro è icona di una italianità nobile e leggendaria''.
Donatore 'speciale' Luciano Pituello, presidente dell'associazione Museo Enrico Caruso, Centro Studi Carusiani di Milano. Sono intervenuti il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e il dg musei del MiC Massimo Osanna. Tra i partner gli Archivi Ricordi e Puccini, il San Carlo, la Scala e il Metropolitan, la Cineteca di Bologna, MoMA.
Apre il Museo Caruso, Napoli ritrova un'icona
A Palazzo Reale stanza delle meraviglie con la voce del tenore