Campania

Truffe agli anziani per 200mila euro, sgominata banda a Caserta

In azione tra Campania e basso Lazio: 10 arresti, oltre gli 30 episodi contestati

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 20 LUG - I carabinieri della Compagnia di Caserta hanno sgominato un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di anziani, ritenuta responsabile di oltre 30 episodi ai quali sono stati sottratti complessivamente beni per 200mila euro.
    I dettagli dell'operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10.00 nella Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha coordinato l'indagine.
    I militari dell'arma hanno eseguito una serie di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Santa Maria Capua Vetere.

Tra le truffe agli anziani documentate dai carabinieri di Caserta e dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere - che oggi, con dieci arresti, hanno sgominato una banda specializzata con base a Napoli - figura anche quella messa a segno nella provincia di Frosinone, precisamente a San Giovanni Incarico, dove a una settantenne sono stati sottratti buoni postali per 25mila euro, fortunatamente recuperati e restituiti alla vittima. 

I componenti l'associazione a delinquere - che operava tra la Campania e il basso Lazio - sono tutti residenti a Napoli: i militari hanno notificato complessivamente due arresti in carcere e otto ai domiciliari. Il reato contestato è associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni degli anziani.

Sono oltre cinquanta - tra quelle compiute e quelle tentate - i raggiri individuati dagli investigatori, truffe che hanno fruttato agli indagati circa 100mila euro in contanti e circa 100mila in monili e oggetti d'oro sottratti a chi non aveva disponibilità di denaro contante.

Le indagini, scattate nel 2021, hanno anche consentito di sventare diversi tentativi, di arrestare in flagranza sei componenti la banda e di denunciarne altri due.

La banda era coordinata da una famiglia e ognuno dei componenti aveva il suo compito: c'era chi individuava le zone dove operare, chi selezionava le vittime e chi forniva telefoni e veicoli. Poi c'erano gli esecutori materiali. La tecnica era quella - consolidata - di fingersi telefonicamente un parente in urgente necessità di un aiuto economico. Se la vittima abboccava si presentavano gli esecutori materiali per completare il raggiro.

A partire dal 2017 i carabinieri di Caserta e la Procura di Santa Maria Capua Vetere nell'ambito dei servizi tesi a contrastare il fenomeno hanno consentito l'emissione di circa 40 misure cautelari molte delle quali hanno portato a una condanna passata in giudicato.

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